
Libertà dopo sette anni: Luca Traini, il condannato per strage razzista, inizia una nuova vita
ANCONA – Luca Traini, il 35enne di Tolentino che nel 2018 scatenò il terrore a Macerata con una sparatoria razzista, è stato rilasciato dal carcere dopo sette anni di detenzione. La decisione del Tribunale di sorveglianza di Ancona, avvenuta il 3 marzo 2025, segna l’inizio di un nuovo capitolo per l’uomo, che ha intrapreso un percorso di “revisione critica” della sua condotta, come riconosciuto dai giudici.
Traini, noto per il suo gesto estremo che causò il ferimento di sei persone di colore, ha trascorso gli ultimi anni non solo in corsi di formazione e recupero, ma ha anche sviluppato nuove passioni. Negli ultimi due anni ha avuto l’opportunità di lavorare come pastore e partecipare a mercatini agricoli, contribuendo attivamente alla vita della comunità attraverso un’azienda della Coldiretti.
La sparatoria di Macerata
Il suo folle gesto risale al 3 febbraio 2018, quando Traini, armato di una Glock e al volante della sua Alfa Romeo 147, decise di vendicare l’omicidio di Pamela Mastropietro, un’orrenda vicenda che aveva scosso l’opinione pubblica. Con un gesto assolutamente ingiustificabile, aprì il fuoco su diverse persone, lasciando un segno indelebile di paura e violenza nel tessuto sociale di Macerata. Per questo, fu condannato a dodici anni di carcere per strage aggravata dall’odio razziale.
Un percorso di cambiamento
Con l’accettazione della sua istanza di scarcerazione da parte del tribunale, si è espresso un chiaro messaggio: la possibilità di redenzione e il riconoscimento di un cambiamento profondo nella persona di Traini. I giudici hanno evidenziato come Traini abbia compreso “la gravità e il dolore causato” dai suoi atti. Durante l’udienza di mercoledì, il legale di Traini, Sergio Del Medico, ha presentato con successo le argomentazioni a favore della sua liberazione, sottolineando il percorso di riabilitazione e autoconsapevolezza intrapreso dal suo assistito.
Verso una nuova vita
Ora che è libero, Luca Traini sembra pronto a iniziare una nuova vita e ha già trovato un lavoro. Inoltre, secondo quanto riportato, sarebbe intenzionato a risarcire le vittime del suo gesto, un passo che potrebbe significare una vera e propria assunzione di responsabilità per il dolore inflitto.
La sua liberazione rappresenta un tema di dibattito importante all’interno della società italiana, richiamando l’attenzione su questioni di giustizia, riabilitazione e sul delicato equilibrio tra sicurezza pubblica e possibilità di reinserimento di chi ha commesso gravi reati. Tra poesie, pecore e mercatini, Luca Traini si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua vita.