
Offese sessiste durante una telecronaca: l’arbitra 16enne bersaglio di insulti a Roma
Roma, 6 marzo 2025 – In una partita di calciatori under 15 che si è svolta lo scorso 23 febbraio, un episodio di sessismo ha scosso gli spalti e il web. Durante una telecronaca trasmessa in diretta su YouTube, un padre di un giocatore ha insultato l’arbitra, una ragazza di soli 16 anni, lanciando frasi avvilenti come “Ma come fa una femmina ad arbitrà, ma non si è mai visto, ma vai a fare gli gnocchi…”.
L’arbitra, una giovane promessa del calcio, stava dirigendo la partita tra l’Achillea Talenti e il Grifone Gialloverde quando è diventata il bersaglio di attacchi sessisti da parte di un genitore, che, insieme al commento offensivo, ha espresso il suo disprezzo verso la sua figura professionale.
Negli ultimi giorni, estratti di quel video sono diventati virali, grazie alla decisione di un altro genitore, Alessandro Natali, di denunciare pubblicamente l’accaduto. “Ho solo pensato che certi atteggiamenti vanno testimoniati, mostrati, così da far capire a tutti che non ci si può passare sopra”, ha dichiarato Natali. La sua intenzione è chiara: far capire quanto sia necessario combattere contro tali comportamenti.
Durante la diretta, si sono sentiti commenti derisori da parte del genitore "cronista", il quale, ignorando le osservazioni di altri spettatori, ha continuato a perpetuare stereotipi misogini. Un altro genitore presente ha cercato di stemperare gli insulti, invitando il commentatore a riflettere: “Ma sei sicuro di quello che dici?”, ma gli sforzi non sono bastati a fermare il flusso di insulti.
La reazione di Natali, che ha reso pubblico il video dell’episodio, riflette una crescente sensibilità verso il rispetto e l’uguaglianza nel mondo dello sport. “Magari vedendosi pubblicato un po’ si vergogna e la prossima volta evita”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza di denunciare situazioni simili.
Questo episodio, purtroppo, evidenzia un problema ben radicato nella cultura sportiva e nella società in generale, dove ancora oggi esistono comportamenti discriminatori nei confronti delle donne, anche in ruoli di responsabilità come quello dell’arbitro. La speranza è che situazioni come questa possano spingere a una riflessione profonda e a un cambiamento culturale necessario per garantire il rispetto di tutti, a prescindere dal genere.