
Diga Trinità a Castelvetrano: Nessun Rischio di Crollo e Nuove Autorizzazioni per Incrementare il Livello d’Invaso
Recenti verifiche tecniche svolte dalla Regione Siciliana, in collaborazione con esperti del settore, hanno escluso il pericolo imminente di crollo per la Diga Trinità, situata nel territorio di Castelvetrano. Questo rassicurante esito permette ora di chiedere al ministero delle Infrastrutture l’autorizzazione per innalzare la quota di invaso a 64 metri, superando le precedenti disposizioni di svuotamento e messa fuori esercizio.
L’analisi condotta in un arco di venti giorni ha coinvolto un team di specialisti, coordinato dal professor Salvatore Miliziano. Le ispezioni recenti hanno smentito le criticità rilevate in precedenti relazioni, definendo queste ultime come incongruenze e valutazioni contraddittorie. I test effettuati sul coronamento della diga e le analisi del nucleo hanno escluso segni significativi di degrado, garantendo la sicurezza delle strutture esistenti, dai cunicoli alle paratie.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha preso decisioni decisive per accelerare questo processo. La nomina di un commissario per il dipartimento Acqua e rifiuti ha permesso di snellire le operazioni burocratiche, affidando la gestione dell’emergenza al capo della Protezione civile siciliana, Salvatore Cocina. Schifani ha ribadito che le indagini hanno dimostrato che non vi sono motivi attuali per giustificare la chiusura della diga.
“Elevare il livello a 64 metri consentirà di accumulare una risorsa idrica fondamentale per garantire irrigazione a ben seimila ettari di terreni agricoli,” ha sottolineato il presidente, esprimendo la necessità di evitare sprechi e danni ai produttori locali. La Regione attende ora una risposta positiva dal ministero, puntando a un intervento tempestivo che possa garantire risorse idriche per i mesi futuri.
“Ogni giorno che passa senza risposta significa acqua persa,” ha aggiunto Schifani, mettendo in evidenza l’importanza di una gestione efficiente delle risorse idriche a tutela del territorio e della comunità. L’intervento previsto avrà due fasi distintive: la prima mira a garantire la sicurezza immediata, mentre la seconda comporterà uno sforzo più ampio di riqualificazione sismica della diga, necessitando di maggiori risorse e tempo.
Con la speranza di una rapida autorizzazione, la Regione si prepara ad affrontare le prossime sfide per la protezione e la gestione dell’acqua, un bene prezioso e fondamentale per la sostenibilità ambientale e agricola dell’area.