
Diga Trinità di Castelvetrano: il Ministero consente l’invaso d’acqua
In una notizia che segna una svolta significativa per l’approvvigionamento idrico in Sicilia, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha annunciato che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha sospeso il provvedimento di messa fuori esercizio della Diga Trinità di Castelvetrano. Questa decisione arriva dopo l’esito positivo delle prime valutazioni e delle analisi geotecniche e strutturali condotte dalla Regione.
“Il Mit ci ha appena informati che, preso atto degli esiti positivi di prima fase delle valutazioni, ha sospeso il provvedimento di messa fuori esercizio della Diga Trinità”, ha dichiarato Schifani. Fino al termine delle ulteriori verifiche di sicurezza riguardanti i cunicoli di ispezione e di drenaggio, è previsto che il livello d’acqua all’interno della diga possa nuovamente raggiungere quota 62 metri, corrispondente a un volume complessivo di 2 milioni e 500 mila metri cubi.
Il presidente della Regione ha sottolineato l’importanza di questa notizia, affermando che “ci siamo impegnati molto, grazie anche al lavoro del commissario ad acta Salvo Cocina”. Questo provvedimento avrà ricadute immediate positive su oltre seimila ettari di terreni agricoli che si riforniscono dall’invaso, un supporto cruciale per l’agricoltura locale. “La nostra attenzione resterà alta fino alla definitiva soluzione di questa vicenda”, ha continuato Schifani, esprimendo la determinazione della Regione a seguire da vicino la situazione.
Salvo Cocina, il commissario ad acta, ha aggiunto: “Un risultato importante che abbiamo ottenuto grazie al buon lavoro di squadra”. Durante le ultime tre settimane, il team composto dai tecnici del dipartimento Acqua e Rifiuti, dall’Autorità di bacino e dall’ingegnere Salvatore Miliziano ha lavorato incessantemente per garantire la sicurezza dell’invaso.
Questa notizia rappresenta non solo una vittoria per la Regione Siciliana, ma anche un segnale positivo per la gestione delle risorse idriche, in un contesto spesso critico per la carenza d’acqua nelle aree agricole. La riapertura dell’invaso potrebbe significare un rilancio per l’agricoltura locale e un passo avanti verso la stabilità idrica della regione.