
Trascorsi e emozioni: il ricordo di Simoncelli secondo Carlo Pernat
ROMA – Quando Marco Simoncelli morì in Malesia, Carlo Pernat si ritrovò a dormire nella sua camera. Per Pernat, che ha dedicato oltre quarant’anni della sua vita al MotoGP, Simoncelli non era solo un pilota, ma un ragazzo genuino, esperto del mondo delle corse e legato a lui da un forte affetto. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il manager ricorda un momento tragico, ma anche il legame profondo con il giovane pilota.
“In Aprilia nessuno voleva Valentino Rossi, ci misi giorni a convincerli”, racconta Pernat, rievocando l’inizio della carriera di Rossi. Grazie alla sua perseveranza e alla scoperta del talento di Valentino, Pernat divenne il suo manager storico, in un periodo in cui il motociclismo stava vivendo una trasformazione. Ricorda le prime tensioni tra Rossi e Max Biaggi, un confronto che ha caratterizzato un’epoca e ha elevato il motociclismo a nuovi livelli di notorietà e appeal.
Pernat ricorda con affetto Marco Simoncelli: “Era un ragazzo vero, anche ingenuo, capace di rinunciare a un pranzo per firmare autografi ai fan.” Questo legame genuino con i tifosi è ciò che ha reso Simoncelli una figura così amata nel mondo della MotoGP. Dopo l’incidente fatale, Pernat si rifugiò nella casa dei genitori di Simoncelli, dove testimoniò scene commoventi: “Arrivarono lettere dai bambini, così tante e bellissime, che Paolo (il padre di Marco) dovette mettere un cancello per contenere la folla.”
Un episodio particolare ha segnato il dolore di quel momento. “Spensi il telefonino dopo l’incidente e, quando lo riaccesi due giorni dopo, il primo messaggio che mi apparve era di Marco, c’era scritto: ‘Ci vediamo dopo.’” Questo messaggio divenne il catalizzatore per Pernat, spingendolo a considerare la creazione di una fondazione in memoria di Simoncelli, un’idea che si è poi concretizzata e ha avuto un significativo impatto nel mondo delle corse.
Il dolore di quella perdita non ha risparmiato nessuno. “Valentino non venne per due mesi, si sentiva in colpa,” rivela Pernat, sottolineando come l’incidente avesse colpito profondamente la sensibilità del campione. La loro amicizia, pur stravolta dalla tragedia, ha dato vita a progetti significativi, come l’Academy di Rossi, che ha già sfornato piloti di successo come Francesco Bagnaia.
Oggi, a distanza di anni, l’eredità di Marco Simoncelli vive non solo nel ricordo di chi lo ha conosciuto, ma anche attraverso le iniziative nate in sua memoria, mantenendo vivo il suo spirito e la passione per le moto.