Napoli dipinta come “monnezza”: il materiale didattico che fa discutere | Perché nessuno parla di questa vergogna?

Napoli e i suoi stereotipi: il materiale didattico del canton Ticino inasprisce le polemiche

NAPOLI – La recente scoperta di un materiale didattico del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport del canton Ticino, in Svizzera, ha suscitato indignazione e proteste. All’interno di un esercizio grammaticale, gli studenti sono esposti a un’immagine di Napoli che associa la città alla spazzatura, in un contesto che sembra alimentare stereotipi risalenti.

L’esercizio, pubblicato nel 2015, mette a confronto diversi treni, rappresentando l’olandese, il giapponese, il turco e il napoletano. Questi ultimi, nella versione del materiale, sembrano appartenere a una categoria inferiore, tanto che gli studenti ticinesi, mentre apprendono ordine e subordinate, devono farsi carico della visione di un “sacco di spazzatura che sommerge la città”. Un’immagine che appare non solo infelice, ma anche ingiustificatamente negativa.

Angelo Forgione, noto giornalista e scrittore, ha denunciato questa rappresentazione alla comunità online, scatenando una mobilitazione tra i sostenitori della città partenopea. “È inconcepibile che un ente educativo utilizzi simili stereotipi nel 2025”, sottolinea Forgione nei suoi post.

A rincarare la dose è il commento di Francesco Emilio Borrelli, deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra, che ha affermato: “Trovo vergognoso che ancora oggi si faccia leva su questi luoghi comuni. Mi auguro che arrivino scuse pubbliche per questa vicenda”. La sua speranza di un chiarimento ufficiale è supportata da una crescente pressione da parte di cittadini e associazioni che chiedono spiegazioni al governo svizzero.

Il materiale, che ad oggi è ancora visibile sul sito ufficiale del Dipartimento, è un chiaro esempio di come la cultura popolare possa influenzare l’educazione. I luoghi comuni, purtroppo, non risparmiano neppure il campo dell’istruzione, dove la sensibilità culturale e il rispetto per le diverse identità non dovrebbero mai venir meno.

La vicenda ha acceso un dibattito più ampio sulla responsabilità delle istituzioni in materia di educazione e rappresentazione culturale. Mentre il mondo si mobilita per una maggiore consapevolezza delle diversità, occorre rivedere e correggere questi materiali didattici che rischiano di perpetuare visioni distorte e offensive.

In tempi di globalizzazione, è fondamentale incentivare un’istruzione che promuova il rispetto e l’educazione interculturale, piuttosto che perpetuare immagini infondate e dannose di culture e città. La comunità partenopea, quindi, attende con interesse le reazioni ufficiali alle polemiche sollevate e spera in un passo verso la valorizzazione di Napoli e delle sue ricchezze culturali.