
Editoriale in Crisi: I Lavoratori della Dire Protestano per Stipendi Non Versati
ROMA – La crisi nell’editoria italiana si aggrava con il grido d’allerta lanciato dai lavoratori dell’agenzia Dire, che lamentano ormai di essere senza stipendio da due mesi. Questa situazione, considerata da molti insostenibile, sta mettendo a dura prova i giornalisti e i grafici dell’agenzia, i cui diritti sembrano essere messi in secondo piano da scelte aziendali discutibili.
La causa principale di questa situazione critica è la sospensione del contratto di fornitura del servizio di agenzia di stampa, attuata dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria a partire dal 6 marzo. I dipendenti sottolineano con forza che tale decisione non può giustificare il blocco dei pagamenti. “I lavoratori continuano a prestare la loro opera in virtù di un contratto che non può essere unilaterale,” affermano i rappresentanti del personale.
L’Assemblea dei giornalisti, insieme al Comitato di redazione (Cdr) ed alle Rsa, chiede un intervento immediato da parte dell’editore per sanare le spettanze dovute. Questa richiesta viene messa in risalto anche considerando che i dipendenti hanno già sopportato un pesante regime di solidarietà per quasi due anni e, più recentemente, hanno vissuto la realtà drammatica di licenziamenti e sospensioni che si sono susseguiti dal 2023.
“Non può essere il corpo lavorativo a pagare il prezzo di una situazione in gran parte ereditata dalla precedente gestione,” si legge nel comunicato. I lavoratori, dunque, non chiedono solo il pagamento degli stipendi, ma anche maggiore trasparenza sulla situazione economico-amministrativa dell’agenzia e su eventuali procedimenti in corso.
Infine, i dipendenti hanno rivolto un appello al Dipartimento affinché vengano svolti accertamenti nel minor tempo possibile, nella speranza di rivedere al più presto riconosciuto il contributo previsto per l’agenzia Dire.
In un contesto in cui l’informazione riveste un ruolo cruciale nella società moderna, la salvaguardia dei diritti dei lavoratori del settore editoriale appare più che mai necessaria. La speranza è che le istituzioni e i responsabili dell’agenzia possano risolvere al più presto questa difficile situazione, ripristinando così un ambiente lavorativo sereno e professionale.