La guerra dei dazi degli USA potrebbe distruggere l’economia europea | È davvero il momento di chiedere un cambiamento radicale?

Giorgetti avverte: La guerra dei dazi degli Stati Uniti minaccia l’economia italiana e globale

ROMA – In un intervento nel corso del question time alla Camera, il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha espresso preoccupazioni riguardo alla recente introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione americana. “La politica di introduzione dei dazi annunciata dagli Stati Uniti potrebbe danneggiare l’economia italiana, così come quella europea, e avere un effetto a catena sul commercio globale”, ha dichiarato Giorgetti, sottolineando l’incertezza economica e geopolitica attuale.

Giorgetti ha proseguito esprimendo la necessità di riflessioni più ampie sulla situazione economica. “Arriviamo da decenni di concorrenza totale a livello globale, la mitica globalizzazione, spesso senza regole”, ha osservato, aggiungendo che, sebbene le nuove misure statunitensi portino preoccupazione, è fondamentale non dimenticare i danni già causati alla nostra economia. “Molte imprese e settori sono scomparsi a causa della concorrenza sleale, mentre la teoria del free trade era considerata ineluttabile”, ha aggiunto il ministro, indicando che l’assenza di regole può portare a situazioni devastanti.

Inoltre, Giorgetti ha prospettato una possibile opportunità: “La guerra commerciale non conviene a nessuno, ma credo che questa sia l’occasione per rimettere a posto un po’ le cose”. Il ministro ha infatti proposto la necessità di un processo di riforma per creare un sistema commerciale internazionale più giusto e trasparente, orientato verso la creazione di un WTO che garantisca “parità competitiva tra le imprese che rispettano le normative ambientali e sociali” e quelle che sfruttano sussidi statali per ottenere vantaggi sleali.

In conclusione, Giorgetti ha esortato a considerare non solo i pericoli immediati, ma anche le opportunità di riforma per garantire il futuro dell’economia italiana e globale in un contesto di crescente incertezza.