Dazi shock al 200% su vino e champagne | Cosa significa per il futuro del made in Italy?

"Dazi al 200% su vini e champagne": la guerra commerciale di Trump minaccia il made in Italy

ROMA – La recente escalation nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea ha dell’incredibile e preoccupa profondamente il settore vitivinicolo italiano. Il presidente americano Donald Trump ha annunciato la possibilitĂ  di imporre dazi del 200% su tutti i vini e gli champagne provenienti dall’Europa, in risposta a una tariffa del 50% sul whiskey americano imposta dall’Unione Europea. Una situazione che, seppur sia considerata una ritorsione commerciale, minaccia gravemente le esportazioni italiane, in particolare quelle vinicole, verso il mercato statunitense.

L’allerta delle filiere italiane
Le parole di Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, sono chiare: “Una tassazione al 200% sui vini azzererebbe di fatto le vendite verso gli Stati Uniti, nostro primo mercato di sbocco per il vino, con un valore che si attesta quasi a 1,9 miliardi di euro”. Fini sottolinea l’importanza di un mercato che ha visto un incremento del 7% nell’export rispetto all’anno precedente, e un’impennata del 19% per i vini spumanti. Senza contare che il settore agroalimentare italiano dipende in gran parte da questo scambio commerciale, con il 26% delle esportazioni dirette verso gli Stati Uniti.

Le preoccupazioni per l’export
Il vino italiano, secondo i dati della Coldiretti, ha raggiunto nel 2024 un valore di 1,94 miliardi di euro negli Stati Uniti. Questo dato evidenza l’importanza vitale del mercato americano per il settore vinicolo italiano. Fini ha avvertito che il rischio di dazi spalancherebbe le porte ai prodotti concorrenti, come il Malbec argentino o il Merlot cileno, che potrebbero così guadagnare quote di mercato significative. “Difficilmente potremmo recuperare rapporti solidi con i buyer americani una volta che siano costretti ad interrompere le relazioni con l’Europa,” ha aggiunto.

Una guerra commerciale altamente dannosa
Il clima di incertezza si fa sempre piĂą pesante. Secondo l’analisi di Coldiretti, l’eventuale introduzione del dazio del 200% rappresenterebbe una vera e propria catastrofe per i produttori italiani. “Occorre ora fermare una pericolosa escalation che sta conducendo a una guerra commerciale globale caratterizzata da ripercussioni per tutti,” sostiene Ettore Prandini, presidente della Coldiretti. La minaccia di Trump, quindi, potrebbe trasformarsi in una crisi profonda per agricoltori e produttori, non solo italiani ma anche statunitensi, i quali si troverebbero a pagare di piĂą per i prodotti.

La chiamata alla diplomazia
In questo scenario teso, le associazioni di categoria italiane e i produttori chiedono un urgente richiamo alla diplomazia, affinchĂ© l’Unione Europea e gli Stati Uniti possano trovare un accordo per evitare escalation dannose. Luigi Scordamaglia, ad di Filiera Italia, ha sottolineato che “ci vorrebbe buon senso da entrambe le parti”. E ha esortato l’Europa a riconsiderare il dazio sul whiskey americano per salvaguardare vino e alcolici europei.

In conclusione, il futuro del vino italiano negli Stati Uniti appare incerto. Mentre gli appassionati di vino auspicano una risoluzione pacifica della controversia, l’industria guarda con ansia alle prossime settimane, nella speranza di scongiurare un disastro commerciale che metterebbe in ginocchio un settore di vitale importanza per il “Made in Italy”.