Domani in piazza per l’Europa | Siamo davvero pronti a lottare per il nostro futuro?

Domani in piazza per l’Europa: Manifestazione per il cambiamento

ROMA – Domani, 15 marzo, Roma si trasformerà in un grande foro di dialogo e manifestazione pacifica per l’Europa, dove cittadini, sindaci e attivisti si uniranno per riaffermare l’importanza dell’Unione rispetto agli egoismi nazionali. L’evento, promosso dal giornalista Michele Serra, non è solo un richiamo alla solidarietà Europea, ma anche un appello a riflettere sulle problematiche attuali, come il conflitto in Ucraina e l’aumento delle spese militari.

Pensando al futuro dei giovani, un genitore ha espresso il suo desiderio di un’Europa senza frontiere, ricordando le difficoltĂ  del passato: "Penso ai miei figli, che da tempo si spostano nei paesi europei considerandoli come unico spazio, senza frontiere e senza barriere. Con piĂš anni sulle spalle, invece, ricordo quando ci si spostava col passaporto e con la calcolatrice per il cambio con la valuta locale." Un chiaro segno che, nonostante i progressi, c’è una forte necessitĂ  di continuare a lavorare verso un’Europa unita.

Nonostante il contesto complesso, il messaggio della manifestazione è chiaro: “Per cambiare bisogna esserci.” La mobilitazione si propone, infatti, di affrontare l’attuale clima di divisione e di riarmo, sottolineando come l’egoismo nazionale stia vincendo sul valore dell’unità. In un momento in cui le notizie dal mondo parlano di guerre e lutti, è fondamentale rispondere con il dialogo, piuttosto che con le armi.

Una critica all’atteggiamento internazionale, in particolare quello degli Stati Uniti sotto la presidenza Trump, viene avanzata nel comunicato: “Oggi si presenta con volto ostile, ci aggredisce a colpi di dazi e giura che l’Europa d’ora in poi l’amicizia americana se la dovrĂ  comprare.” Questo cambio di tono nei rapporti internazionali ha innescato un’ulteriore necessitĂ  di coesione europea, in un contesto di crescente instabilitĂ  e aggressivitĂ .

L’argomento della difesa comune è un altro tema caldo che sarà al centro della manifestazione. Mentre l’Europa discute di riarmo e spostamento di enormi risorse verso l’esercito, molti si interrogano su come queste scelte possano influire sulla vita quotidiana dei cittadini: “Si vogliono spostare centinaia e centinaia di miliardi di euro per produrre armamenti e pagare eserciti, mettendo di fatto in secondo piano le risorse per risolvere i tanti problemi che vivono i cittadini ogni giorno.”

Non tutti i leader politici saranno presenti. Giuseppe Conte, leader del M5S, ha deciso di non partecipare, ritenendo che le diverse posizioni al riguardo possano nuocere alla sua visione pacifista. La mancanza di rappresentanza della destra è vista come un aspetto naturale, dato che questa formazione tende a enfatizzare l’orgoglio nazionale piuttosto che l’unità europea.

In conclusione, la speranza di molti è che la manifestazione possa catalizzare le energie di “tantissimi cittadini, la gente normale,” tutte le persone che quotidianamente si impegnano per un futuro migliore. Come messo in evidenza, l’Europa ha già assaporato le conseguenze dell’odio e delle divisioni: "chi insiste sempre sulle differenze alla fine porta alla guerra." È tempo di unire le forze e lavorare per un’Europa più giusta, pacifica e coesa.