
Gli Stati Uniti riattivano le sanzioni contro la Russia, colpendo petrolio, gas e banche
ROMA – Gli Stati Uniti, sotto la nuova amministrazione di Donald Trump, hanno dato il via libera a un pacchetto di sanzioni che colpisce direttamente tre settori chiave dell’economia russa: il petrolio, il gas e le banche. Questo movimento rappresenta un cambio significativo nel panorama delle relazioni internazionali e avviene dopo una quiescenza di due mesi, durante la quale era stata autorizzata una deroga sotto l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden.
Le nuove misure, come riportato dall’emittente americana CBS, si inseriscono in un contesto di crescente tensione geopolitica. Infatti, negli ultimi 60 giorni era stato possibile effettuare alcune transazioni energetiche con istituti bancari russi, grazie a una temporanea esenzione. Tuttavia, ieri l’amministrazione Trump ha deciso di non rinnovare questa deroga, impedendo agli istituti di credito russi l’accesso ai sistemi di pagamento americani.
Questa decisione giunge in un momento delicato, mentre i colloqui tra Russia e Ucraina potrebbero finalmente condurre a un cessate il fuoco. Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso una certa apertura al dialogo, dichiarando di essere “a favore” di una risoluzione pacifica, ma ha zudem incontrato la necessità di “discutere alcune questioni” e chiarire alcune “sfumature” che restano in sospeso.
In questo scenario, oggi i ministri degli Esteri del G7 si riuniranno a Charlevoix, in Canada, per discutere proprio del conflitto in Ucraina e delle implicazioni delle recenti sanzioni. La scelta di inasprire le misure contro Mosca potrebbe avere effetti significativi non solo sul mercato dell’energia, ma anche sulle dinamiche geopolitiche a lungo termine nella regione.
Il futuro delle relazioni tra Stati Uniti e Russia sembra sempre più incerto, mentre il mondo osserva con attenzione gli sviluppi di questa crisi. A pochi passi dalla possibilità di pace, le sanzioni reintrodotte potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglio.