Manifestazione per l’Europa | Chi lotta per il cambiamento e chi si rifugia nell’egoismo nazionale?

In piazza per l’Europa: il grido di cambiamento di molti cittadini

ROMA – «Penso ai miei figli, che da tempo si spostano nei paesi europei considerandoli come unico spazio, senza frontiere e senza barriere». Con queste parole, Nicola Perrone riassume un sentimento condiviso da molti giovani europei, che oggi vivono in un continente sempre più unificato. Ma quel percorso ha richiesto fatiche, discussioni e compromessi lungo decenni. Oggi, però, sembra che il vento sia cambiato.

In questa nuova fase, l’egoismo nazionale e la revisione dei confini stanno tornando in auge. Questo è il quadro descritto da Perrone, che sottolinea come l’Unione Europea, pur non essendo perfetta, debba essere sostenuta e migliorata. «Per cambiare bisogna esserci», afferma, manifestando il suo impegno a partecipare alla manifestazione per l’Europa che si terrà domani a Roma, organizzata dal noto giornalista Michele Serra e da diversi sindaci.

La manifestazione si preannuncia come un incontro all’insegna della pace e del dialogo, «contro la guerra, che i contrasti si risolvono con la forza del dialogo e del confronto politico e non con l’egoismo imposto con le armi». Perrone critica l’attuale situazione internazionale, esprimendo dolore per il caos e la violenza che caratterizzano il mondo. Soprattutto, egli menziona l’approccio bellicoso degli Stati Uniti sotto la leadership di Trump, che sembra distaccarsi dalle tradizionali relazioni di amicizia con l’Europa.

Il Presidente degli Stati Uniti, secondo Perrone, mostra un volto ostile, costringendo l’Europa a difendersi e a cercare nuove forme di alleanza e sicurezza. In questo contesto, è evidente il dibattito in corso in Europa sulla difesa comune e sul riarmo, mentre i problemi quotidiani affrontati dai cittadini sembrano passare in secondo piano.

La manifestazione avrà un significato particolare nel contesto politico attuale in Italia, dove le posizioni rimangono frammentate tra governo e opposizione. «Ci saranno idee assai diverse, ma sono sicuro che tutti avranno a cuore il futuro dell’Europa, perché l’Europa siamo tutti noi», sostiene Perrone, ribadendo l’importanza della partecipazione collettiva.

Non mancano, tuttavia, le assenze significative. Tra i delegati a rimanere estranei all’incontro, vi è Giuseppe Conte, leader del M5S, che rinuncia a partecipare, considerandone la pluralità di voci come un’offesa alla sua visione pacifista. La situazione è complicata ulteriormente dalla posizione della destra, che tende a enfatizzare l’orgoglio nazionale e l’identità di ciascun Stato a discapito dell’unità europea.

«Credo e spero che ci saranno tanti cittadini, la gente normale, quella che ogni giorno si guadagna la giornata e pensa che le cose possano cambiare in meglio», conclude Perrone, evidenziando il desiderio di una società più coesa e solidale. La lezione da imparare è chiara: chi semina odio e divisone alla fine porta alla guerra.

In un contesto complesso, quindi, la manifestazione di domani rappresenta non solo una richiesta di unità europea, ma un invito a riflettere su quanto sia fondamentale costruire un futuro di pace, in cui il dialogo prevalga sull’egoismo.