
Caso referti in ritardo a Trapani, Schifani: «Fatti del genere non devono più verificarsi in Sicilia»
In un clima di grande preoccupazione e responsabilità, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha affrontato la questione dei referti medici in ritardo presso l’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Trapani. Durante un incontro a Catania, Schifani ha espresso il proprio rammarico nei confronti delle persone colpite da questa situazione, in particolare per coloro che stanno ricevendo risultati positivi alle loro patologie.
«Sento di scusarmi nei confronti di quelle persone che in questi momenti stanno ricevendo i risultati positivi, purtroppo, sulle loro patologie», ha dichiarato Schifani. Sebbene il presidente affermi di non avere responsabilità diretta nella questione, ha sottolineato che chi occupa posizioni di vertice in politica deve assumersi anche le colpe altrui. «La percentuale di referti positivi è del 5%, quindi sono circa 160-170 i casi». Per questo motivo, sono attualmente in corso delle comunicazioni alle famiglie coinvolte per facilitare l’inizio delle terapie necessarie.
L’intervento di Schifani ha toccato anche il piano dell’Asp di Trapani, articolato in sette punti per affrontare l’emergenza. «Forse se i sette punti si fossero messi in atto prima non staremmo qui a disquisire di questo tristissimo episodio che sta toccando le coscienze non soltanto dei siciliani, ma di tutti gli italiani», ha proseguito il presidente, evocando la necessità di una maggiore efficienza e responsabilità nel sistema sanitario.
Concludendo il suo intervento, Schifani ha sottolineato un messaggio chiaro e fermo: «Fatti del genere non possono più verificarsi in Sicilia: non possiamo consentirlo, né lo consentiremo». Il presidente, dunque, ha promesso un impegno rigoroso da parte delle istituzioni per garantire che simili episodi non si ripetano in futuro, evidenziando l’importanza del diritto alla salute per tutti i cittadini.
L’episodio ha sollevato un’ondata di indignazione e preoccupazione non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale, mettendo in discussione l’efficienza del sistema sanitario siciliano e la sua capacità di garanzia della salute pubblica. Le prossime mosse delle istituzioni saranno cruciali per ristabilire la fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitario regionale.