Draghi rivela: “L’Europa già spende più della Russia!” | Ma la verità è ben diversa!

La lezione di Draghi: “Riarmo, l’Europa già spende più della Russia. Ma spendiamo male”

ROMA – Durante un’audizione presso le Commissioni riunite Bilancio, Attività Produttive e Politiche Ue di Camera e Senato, Mario Draghi, consulente speciale della presidente della Commissione Ue, ha lanciato un appello che sollecita una revisione radicale della spesa europea in ambito militare e della strategia di difesa. “La nostra prosperità, già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basa su un ordine delle relazioni internazionali oggi sconvolto da politiche protezionistiche del nostro principale partner,” ha dichiarato Draghi, richiamando l’attenzione su come il cambiamento nella politica estera statunitense stia influenzando la sicurezza dell’Unione europea.

Il suo messaggio si è concentrato su “un cambio di paradigma nella difesa,” affermando che è necessaria una catena di comando di livello superiore in grado di coordinare eserciti diversi, promuovendo una vera e propria sinergia industriale nelle aree della produzione bellica. “Questo significa sviluppare piattaforme militari comuni, aerei, navi e satelliti per garantire l’interoperabilità,” ha aggiunto, sottolineando il bisogno urgente di ridurre la dispersione e le sovrapposizioni nelle produzioni degli Stati membri.

In merito agli investimenti, Draghi ha messo in risalto come, “sebbene l’Europa già spenda più della Russia in difesa, stiamo investendo male.” Infatti, ha specificato, i Paesi europei acquistano la maggior parte delle loro piattaforme militari dagli Stati Uniti, con il 65% delle importazioni di sistemi di difesa per gli Stati NATO provenienti da oltreoceano tra il 2020 e il 2024. “Se l’Europa decidesse di creare una propria difesa, avremmo un ritorno economico maggiore e un rapporto più equilibrato con l’Alleato Atlantico.”

Draghi ha evidenziato l’urgenza di una trasformazione della spesa per la difesa, non solo per le complessità geopolitiche attuali, ma anche a causa della rapida evoluzione tecnologica. “Droni, intelligenza artificiale, guerra elettronica e cybersicurezza sono diventati elementi fondamentali della difesa,” ha sottolineato, esortando all’adozione di una strategia comune europea per l’implementazione di tecnologie avanzate.

Secondo l’ex Premier, l’Unione Europea deve affrontare le “decisoni altamente urgenti” riguardanti la propria sicurezza, tali scelte saranno determinate dalla necessità di far fronte all’attuale crisi internazionale. Draghi ha affermato che “il ricorso al debito comune è l’unica strada” per attuare le proposte necessarie al rafforzamento della difesa.

La sua visione si estende oltre la difesa e tocca temi economici cruciali, mettendo in luce che il continente è afflitto da “una persistenza debolezza economica,” rappresentata da una fuga di capitali che ammontano a 500 miliardi di euro nel 2024. Draghi ha fatto notare anche la necessità di abbattere i costi energetici, avvertendo che “le bollette per famiglie e aziende devono diventare un obiettivo prioritario.”

“L’Europea è oggi più sola nei fori internazionali,” ha chiosato Draghi, richiamando l’attenzione sulla responsabilità di ognuno dei Paesi membri nel garantire la prosperità e la stabilità del continente. La sua intervista, si è conclusa con un appello all’unità, proponendo che “ogni Stato è forte solo se è in sinergia con gli altri e coeso al suo interno.”