Esplosione a Calenzano: Eni chiarisce la verità | Gli interrogativi che nessuno osa fare

Esplosione di Calenzano: Eni rassicura sulle indagini della Procura di Prato

FIRENZE – A seguito dell’esplosione avvenuta a Calenzano, che ha tragicamente costato la vita a cinque lavoratori, Eni ha diramato un comunicato ufficiale per chiarire la propria posizione riguardo alle indagini in corso. La società energetica ha voluto sottolineare “di non avere svolto alcuna attività di ostacolo alle indagini della procura di Prato,” in pieno rispetto per il lavoro degli inquirenti.

Nel comunicato, Eni si riferisce in particolare alla documentazione tecnica emersa nel corso delle indagini. La società afferma che “i documenti tecnici rinvenuti dalla procura, datati successivamente all’incidente, non rappresentano un’introduzione artificiosa post incidente.” Si tratta, piuttosto, di risultati di un’indagine commissionata da Eni alla ditta contrattista Dg Impianti, finalizzata alla ricostruzione tecnica dei processi operativi delle linee di circuito coinvolte nell’incidente.

La documentazione, specificata con data chiara del 27 gennaio 2025, è stata inserita in una cartella condivisa da Dg Impianti, alla quale avevano accesso sia Eni che Dg, ma non la ditta manutentrice Sergen, che è al centro delle indagini. Eni sostiene che “la documentazione tecnica fornita originariamente a Dg Impianti è la stessa messa a disposizione delle autorità nel corso delle indagini.”

In merito ad un’eventuale chiusura delle attività di rifornimento del deposito di Calenzano, ipotizzata dalla procura fra le 9 e le 15 del giorno dell’incidente, Eni ha puntualizzato che “non avrebbe comportato alcuna perdita economica,” limitandosi a una riorganizzazione delle operazioni di carico in orari alternativi.

Questo comunicato arriva in un momento delicato, mentre cresce l’attenzione dell’opinione pubblica e degli organi di informazione sui dettagli della vicenda tragica. Eni, di fronte a tali accuse, ribadisce quindi l’assoluta trasparenza nella propria condotta durante le indagini, cercando di mantenere aperta una linea di comunicazione con i media e il pubblico.