
Palermo in Scossa: La Democrazia Partecipata a Rischio per la Mancanza di Trasparenza
Palermo, 28 marzo 2025 – Uno dei princìpi fondamentali della democrazia è la partecipazione attiva dei cittadini, ma nel capoluogo siciliano essa sembra essere messa in discussione. La consigliera comunale Mariangela Di Gangi ha sollevato un allarme riguardo al mancato coinvolgimento dei palermitani nei progetti di democrazia partecipata, un processo che quest’anno ha a disposizione circa 280 mila euro destinati a iniziative di utilità collettiva.
In una dichiarazione rilasciata questa mattina, Di Gangi ha denunciato che, nonostante l’importo significativo, l’avviso per l’utilizzo di queste somme è stato pubblicato senza alcuna assemblea pubblica. Questo, secondo la consigliera, contrasta con il regolamento comunale, compromettendo il corretto funzionamento della democrazia partecipata. "Si tratta di una grave omissione che incide negativamente sull’efficacia dell’avviso," ha affermato Di Gangi, evidenziando come, per il terzo anno consecutivo, l’assegnazione di queste risorse risulti slegata dalla volontà dei cittadini.
Di Gangi ha indicato che, nonostante la proroga dell’avviso fino al 31 marzo, la pubblicità dell’iniziativa è stata del tutto insufficientemente gestita, con il risultato che gran parte della cittadinanza non è a conoscenza delle opportunità disponibili. Questo silenzio assordante mette in discussione l’intero processo di democrazia partecipata, che dovrebbe essere caratterizzato da trasparenza e coinvolgimento attivo.
"Ci chiediamo a cosa serva questa costante omissione," ha continuato la consigliera. "È forse una volontà precisa di tenere nascosto uno strumento che porta nel suo nome la parola ‘partecipazione’, o è solo l’ennesima prova di insopportabile sciatteria?" Con queste parole, Di Gangi ha espresso la sua preoccupazione per un sistema che non riesce a far ascoltare le voci dei cittadini, danneggiando così le fondamenta di una gestione democratica e collettiva.
Con il tetto massimo di €70.452,33 per ciascuna proposta progettuale, il rischio che le risorse rimangano inutilizzate è alto, dati i problemi di comunicazione e la mancanza di informazione diretta ai potenziali partecipanti. La consigliera ha inoltre scritto ufficialmente al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco e all’Assessore competente, sottolineando l’urgenza di rimediare a questa situazione e di garantire che la democrazia partecipata possa finalmente funzionare come strumento di vero coinvolgimento civico.
La questione sollevata da Di Gangi merita attenzione, perché dietro il dato economico si cela la necessità di un dialogo aperto tra amministrazione e cittadini. Il futuro della democrazia locale dipende dalla capacità delle istituzioni di ascoltare e coinvolgere le persone, rendendo questa vicenda un appello per un rinnovato impegno verso una vera partecipazione democratica a Palermo.