
Israele ammette di aver colpito ambulanze: l’operazione a Rafah riaccende le polemiche
ROMA – L’esercito israeliano ha ufficialmente riconosciuto di aver colpito ambulanze mentre operava nella Striscia di Gaza, definendo i mezzi come “veicoli sospetti”. Questo attacco, verificatosi a Tal al-Sultan, nella città meridionale di Rafah, ha provocato almeno una vittima e ha riacceso le pesanti accuse di crimini di guerra mosse da Hamas.
L’incidente si è svolto domenica scorsa, all’interno di un contesto di operazioni militari intensificate da parte delle forze israeliane. Quest’ultime stavano conducendo una nuova offensiva aerea a Rafah, iniziata il 20 marzo, che ha interrotto una tregua in vigore da quasi due mesi. “Abbiamo aperto il fuoco contro veicoli di Hamas, eliminando diversi terroristi”, ha dichiarato l’esercito israeliano, sottolineando che “pochi minuti dopo, altri veicoli si sono avvicinati in modo sospetto”.
In seguito ai colpi, quelli che inizialmente erano stati considerati minacce si sono rivelati ambulanze e camion dei vigili del fuoco. Israele ha giustificato l’azione, accusando Hamas di un “uso ripetuto di ambulanze per scopi terroristici”. Questo accusa ha sollevato ulteriori polemiche, dato l’alto valore simbolico e pratico dell’assistenza medica nel contesto del conflitto.
La protezione civile di Gaza ha reso noto di aver perso ogni contatto con sei soccorritori, i quali erano stati inviati sul luogo dell’attacco. Il giorno dopo, uno di loro, il caposquadra, è stato rinvenuto privo di vita accanto ai mezzi distrutti, tra cui un’ambulanza e un veicolo della Mezzaluna Rossa Palestinese. Questo tragico epilogo ha ulteriormente alimentato la tensione e le accuse verso le forze israeliane.
Hamas ha risposto con una condanna fermissima, riferendosi a quanto accaduto come un “massacro deliberato contro il personale medico,” e ha accusato Israele di violare le Convenzioni di Ginevra. Anche la comunità internazionale ha espresso il proprio disappunto. Tom Fletcher, responsabile per gli affari umanitari delle Nazioni Unite, ha dichiarato: “Pazienti uccisi nei loro letti, ambulanze colpite, soccorritori assassinati”.
Questo episodio segna un nuovo capitolo nella giĂ complessa e delicata situazione nella Striscia di Gaza, alimentando le preoccupazioni per la sicurezza e i diritti umani nella regione e sollevando interrogativi sul rispetto delle norme internazionali in tempo di guerra. La situazione continua a evolversi, e le ripercussioni di questi eventi potrebbero avere effetti a lungo termine sul conflitto israelo-palestinese.