
BOLOGNA – Una situazione allarmante per i giovani detenuti nella sezione per adulti del carcere della Dozza. Questa è la conclusione di un’ispezione effettuata oggi da una delegazione di parlamentari e consiglieri del centrosinistra, accompagnati dal Garante regionale e comunale dei detenuti. I risultati emersi fanno temere per il benessere e i diritti dei 18 giovani presenti, che si trovano in un ambiente inadeguato e privo delle promesse fatte in fase di trasferimento.
Spazi inadeguati e assenza di attività educative hanno caratterizzato la visita, con i rappresentanti politici che hanno denunciato la mancanza di servizi essenziali. “Ci sono ragazzi che non dovrebbero essere qui, dovrebbero piuttosto essere in circuiti alternativi”, ha affermato Marco Grimaldi (Avs), condannando l’attuale politica governativa. Secondo il parlamentare, l’idea alla base di queste misure è “sbagliata e ha solamente portato a un incremento delle pene senza benefici per la sicurezza”.
Uno dei temi più preoccupanti riguarda il mancato rispetto delle promesse fatte ai detenuti. Secondo Virginio Merola (Pd), le attività didattiche promesse sono inesistenti e il cibo servito è di qualità dubbia. “I ragazzi sono costretti a vivere in condizioni drammatiche, e la situazione generale è davvero critica”, ha aggiunto Merola evidenziando la necessità di un monitoraggio costante.
Le celle, peraltro, risultano particolarmente anguste, potenzialmente colma di oltre 700 detenuti a fronte di una capienza prevista di 400. Questo sovraffollamento non solo aumenta la tensione ma rende la situazione insostenibile. “Sembra un’operazione ideologica, senza un vero intento rieducativo, che rischia di segnare in modo negativo i destini di questi giovani”, ha detto Simona Larghetti (Avs).
Tra le mancanze segnalate ci sono anche l’impossibilità di avere colloqui frequenti e il difficile rapporto con le famiglie. "Molti di loro non possono nemmeno ricevere visite", ha evidenziato Annalisa Corrado (Pd). La strumentazione educativa è assente; i giovani detenuti lamentano che i pochi spazi ricreativi disponibili sono trascurati, tra cui una sala musica con una batteria in stato precario.
“In sostanza, ci troviamo di fronte a una situazione disumana”, ha commentato il consigliere comunale Detjon Begaj, che ha sottolineato l’urgenza di rivedere le decisioni relative al trasferimento di questi ragazzi. I detenuti stessi si sentono “raggirati”; le promesse di spazi adeguati e opportunità di recupero non sono state mantenute.
La preoccupazione si fa palpabile, e i rappresentanti sono unanimi nel richiedere un cambio di direzione. “È urgente e necessario ritirare il provvedimento di trasferimento”, ha dichiarato Mery De Martino (Pd). La denuncia si conclude con un monito: il clima all’interno della struttura è già teso, e senza azioni immediate, il rischio di una crisi esplosiva è elevato.
La questione della giustizia giovanile non è solo una questione di detenzione, ma di opportunità di reintegrazione in società. La situazione alla Dozza potrebbe avere ripercussioni profonde non solo per i giovani detenuti ma per l’intero sistema penale italiano.