
L’efficacia della polidatina nel miglioramento delle alterazioni metaboliche e neurodegenerative associate alla sindrome di Down. L’esperienza della dott.ssa Rosa Anna Vacca, come madre e primo ricercatore del Cnr
L’efficacia della polidatina nel miglioramento delle alterazioni metaboliche e neurodegenerative associate alla sindrome di Down: La testimonianza della dott.ssa Rosa Anna Vacca
Catania, 7 aprile 2025 – La nascita di un figlio segna un momento fondamentale nella vita di ogni genitore, e per la dott.ssa Rosa Anna Vacca, primo ricercatore del Cnr, è stata l’occasione che ha dato inizio a un percorso di ricerca dedicato alla sindrome di Down. Sua figlio Enrico rappresenta la spinta propulsiva per indagare le basi molecolari e cellulari delle patologie legate al neurosviluppo e alla disabilità intellettiva.
«Lo vedo che cresce bene, è felice e anche la sua qualitĂ di vita è migliorata tantissimo». Queste le parole della dott.ssa Vacca, pronunciate durante un recente convegno tenutosi presso il Garibaldi Nesima di Catania, organizzato dall’Associazione Italiana Persone Down (Aipd). La ricerca di Vacca si concentra sui polifenoli naturali, in particolare sulla polidatina, che si sono dimostrati promettenti nel migliorare le funzioni cerebrali e contrastare le disfunzioni mitocondriali, l’invecchiamento precoce e le alterazioni metaboliche associate alla sindrome di Down.
La scienziata ha sottolineato la mancanza di studi adeguati nel settore, affermando: «Nel 2004, gli studi erano molto carenti. Non si conoscevano le alterazioni molecolari che erano causa del quadro clinico, né c’era la possibilità di migliorare le condizioni delle persone con sindrome di Down». Attraverso la sua ricerca, Vacca ha identificato organelli cruciali per l’energia cerebrale, risultati deficitari nei pazienti con sindrome di Down, ed ha scoperto che la polidatina, un potente antinfiammatorio e antibatterico naturale, può svolgere un ruolo fondamentale nel ripristinare le funzioni mitocondriali alterate.
«Abbiamo notato miglioramenti importanti», ha affermato il dottor Antonino Palermo, direttore dell’UOC di Pediatria dell’Arnas Garibaldi, che ha collaborato con Vacca e il professor Giampietro Ravagnan in questo progetto iniziato nel 2017. Sebbene i risultati siano ancora basati su studi prospettici e non ci siano ancora prove cliniche definitive, Palermo ha confermato che «il percorso è stato efficiente» e ha aperto la strada per future ricerche che potrebbero ampliare le possibilità terapeutiche per le persone con sindrome di Down.
Durante l’evento, l’ingegnere Caterina Schirò, presidente della sezione catanese dell’Aipd, ha presentato il progetto “Progettiamo il futuro”, che mira a fornire opportunitĂ di crescita e autonomia ai giovani con disabilitĂ . «Vogliamo rendere i nostri ragazzi indipendenti e parte della societĂ , affinchĂ© possano realizzare i loro sogni. Hanno dei diritti, che devono essere tali e non concessioni», ha dichiarato Schirò, sottolineando l’importanza dell’inclusione sociale.
Con un impegno costante da parte della comunitĂ scientifica e delle associazioni, la ricerca sulla sindrome di Down continua a progredire, portando speranza e possibilitĂ di miglioramento nella vita dei pazienti e delle loro famiglie.