Corte Costituzionale in fermento | La Regione Campania farà la storia?

Terzo Mandato, attesa per la decisione della Consulta: le implicazioni giuridiche e politiche

NAPOLI – Si è conclusa oggi l’udienza pubblica della Corte Costituzionale, chiamata a esprimersi sulla legittimità della legge numero 16 del 2024 della Regione Campania. Questo provvedimento, approvato dal Consiglio regionale nel novembre scorso, potrebbe permettere al governatore Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato, alla luce delle controversie legali che solleva.

La legge campana prevede una particolare modalità di computo dei mandati: sebbene non consenta una immediata rieleggibilità alla scadenza del secondo mandato, stabilisce che il conteggio ricominci a partire dall’attuale mandato in corso. La presidenza del Consiglio dei ministri, tramite un ricorso, contesta questa normativa, ritenendola contraria ai principi costituzionali.

Il giudice relatore della causa, Giovanni Pitruzzella, ha moderato un’udienza di quasi due ore, che si è conclusa con la formula consueta “Sarà deciso”, pronunciata da Giovanni Amoroso, presidente della Corte. A quanto si apprende, la decisione potrebbe essere resa già nel pomeriggio di oggi.

La difesa dell’opposizione alla legge campana si poggia su forti basi giuridiche: gli avvocati di Stato Ruggero Di Martino ed Eugenio De Bonis hanno contestato il provvedimento sottolineando la violazione di articoli fondamentali della Costituzione. In particolare, è stato evidenziato come la legge regionale contrasti con l’articolo 122, secondo cui le leggi regionali devono mantenere il divieto di terzo mandato consecutivo, postulato che gioca un ruolo cruciale nella salvaguardia della democrazia e nella prevenzione della concentrazione di potere.

“I principi vanno rispettati, non recepiti, sono direttamente operativi”, ha affermato Di Martino, tracciando una linea chiara tra il diritto statale e quello regionale. La legge 165 del 2004 sancisce infatti la non immediata rieleggibilità, ed è essenziale che ogni legislazione regionale si allinei a tali norme.

Il ricorso discute anche l’idea che la disposizione regionale, escludendo i mandati precedenti alla legge attuale dal conteggio, infrange i principi di uguaglianza e ragionevolezza stabiliti dalla Costituzione. Gli avvocati della difesa del governo nazionale sostengono che un ulteriore mandato per De Luca non solo contrasterebbe la legge nazionale, ma andrebbe anche contro gli interessi democratici fondamentali, evitando la personalizzazione del potere.

In attesa della pronuncia della Corte, il caso del terzo mandato in Campania solleva interrogativi non solo di natura giuridica, ma anche politica. Le implicazioni per il futuro della governance regionale potrebbero essere profonde, influenzando l’assetto politico della Campania e le strategie dei partiti per le prossime elezioni.

Sarà quindi fondamentale osservare l’orientamento della Consulta, che potrebbe segnare un punto cruciale nella storia della legislazione italiana riguardo i mandati elettivi a livello regionale.