
Livolsi: "La strategia di Trump sui dazi non funzionerà. L’Europa intanto guardi ai mercati di Asia e Africa"
Roma, 9 aprile 2025 – L’odierna situazione economica mondiale sta attraversando un momento di grande incertezza. Ubaldo Livolsi, professore di Corporate Finance e fondatore di Livolsi & Partners S.p.A., offre una visione critica e approfondita della recente strategia economica degli Stati Uniti, in particolare in riferimento ai nuovi dazi imposti da Washington. “Viviamo un’epoca in cui l’unica vera costante è l’incertezza”, afferma Livolsi, sottolineando come l’imprevedibilità della guida economica americana possa influire sull’intero contesto globale.
Il 2 aprile, dopo l’entrata in vigore di tariffe pesanti contro diverse nazioni – con aliquote del 20% per l’Unione Europea e addirittura del 54% per la Cina – le reazioni non si sono fatte attendere, con le Borse che hanno registrato perdite colossali: 422 miliardi di euro in Europa e 2.000 miliardi di dollari a Wall Street, per un totale di 6.600 miliardi di dollari in pochi giorni. “La mossa di Trump rischia di far deragliare il commercio globale”, avverte Livolsi, evidenziando come l’atteggiamento protezionista non porterà alcun vantaggio agli Stati Uniti.
Livolsi argomenta che il tentativo di riportare le filiere produttive esclusivamente all’interno dei confini americani è un obiettivo irrealizzabile nel breve termine. Le aziende hanno investito decenni nella costruzione di catene di fornitura globali efficienti; ricollocarle richiederà tempo e risorse. L’economista sostiene la necessità di stimolare la domanda interna e di incentivare i consumi, facendo notare che “ciò non può avvenire attraverso ritorsioni simmetriche” ma piuttosto vie più strategiche e ponderate.
In un contesto di crescente protezionismo, è fondamentale che l’Europa non si lasci sopraffare dalla situazione. Livolsi mette in guardia su una maggiore vulnerabilità interna, con Paesi come la Germania in grado di far fronte alle nuove sfide grazie a margini fiscali, mentre altri, come l’Italia, si trovano ad affrontare regole restrittive e un elevato debito pubblico. “Non possiamo limitarci a seguire passivamente ciò che accade oltre Atlantico”, avverte Livolsi, esortando a un’azione europea coordinata e intelligente.
Il futuro, suggerisce, non si trova solo tra Bruxelles e Washington. Vi sono nuove opportunità di mercato nei BRICS, in Africa e nel Sud-Est asiatico. Livolsi invita l’Europa a sfruttare queste rotte commerciali alternative, portando i propri prodotti e le proprie competenze verso questi mercati emergenti.
In conclusione, il professore sottolinea come il successo all’estero non dipenda solo dalla qualità dei prodotti, ma anche da un “salto culturale”: comprendere e adattarsi ai gusti e alle abitudini locali è essenziale. Portando l’esempio del prosecco in Cina, Livolsi mette in evidenza l’importanza di creare esperienze e narrazioni coinvolgenti per i consumatori. “Investire in marketing, estetica, narrazione e storytelling è fondamentale per il futuro delle nostre eccellenze”, conclude.
La sfida economica attuale richiede non solo reazioni immediate, ma anche visione a lungo termine. L’Europa dovrà dimostrarsi pronta ad affrontare i cambiamenti e a capitalizzare sulle nuove opportunità che si presentano nel panorama globale.