Alberto Stasi in semilibertà: il tribunale svela sorprendenti nuovi indizi sull’omicidio di Garlasco!

Sì alla semilibertà per Alberto Stasi: la decisione del Tribunale di Milano

BOLOGNA – Un’importante decisione giuridica è stata presa dal Tribunale di sorveglianza di Milano riguardo a Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco. Il tribunale ha accolto la richiesta di semilibertà, permettendo a Stasi di trascorrere alcune ore al giorno al di fuori del carcere. A 41 anni, Stasi, che sta attualmente scontando una pena di 16 anni inflittagli nel 2015, potrà così svolgere attività lavorativa, come il lavoro di contabile, e partecipare a programmi di reinserimento sociale, pur continuando a trascorrere la notte nel carcere di Bollate.

La decisione, non senza polemiche, è stata accolta con una certa apprensione da parte della Procura generale di Milano, che si era opposta con fermezza alla concessione della semilibertà. Le preoccupazioni della Procura derivano dall’intervista che Stasi ha rilasciato a "Le Iene" durante un permesso premio, senza aver previamente chiesto autorizzazione, un aspetto che ha suscitato dubbi sulla sua reintegrazione nel contesto sociale.

Un contesto complesso accompagna la decisione sul futuro di Stasi. Infatti, proprio in queste settimane, un nuovo filone di indagine è stato riaperto riguardo all’omicidio di Garlasco. Andrea Sempio, un ex amico del fratello di Chiara Poggi, è nuovamente sotto la lente d’ingrandimento delle autorità. Inizialmente sospettato e poi scagionato nel 2007, ora il suo nome è ritornato alla ribalta a seguito di una perizia genetica che ha rivelato la presenza di un DNA compatibile con il suo sotto le unghie della vittima. Questo nuovo sviluppo potrebbe riscrivere le pagine di un caso che ha scosso l’Italia.

In conclusione, la semilibertà di Alberto Stasi avrà senza dubbio ripercussioni sia sulla sua vita personale che sul clima mediatico e legale che circonda il caso. Con le indagini che si rinnovano e l’ombra di nuovi interrogativi che si fa sempre più presente, la vicenda Garlasco continua a mantenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica.