
Dazi: Bankitalia lancia un allarme sullâeconomia globale
ROMA â Lâondazione geopolitica dei recenti aumenti dei dazi sta creando onde dâurto nellâeconomia globale. La Banca dâItalia ha lanciato un allarme riguardo a âpossibili pesanti ripercussioniâ sullâandamento economico mondiale, evidenziando un contesto di incertezza eccezionalmente elevata.
In un bollettino economico rilasciato di recente, la Banca dâItalia ha sottolineato come lâattivitĂ economica globale stia mostrando segni di rallentamento, con una crescita che si è indebolita soprattutto negli Stati Uniti e che fatica a riprendersi in Cina. La decisione dellâamministrazione statunitense, datata 2 aprile, di aumentare drasticamente i dazi verso molti paesi, in base al loro avanzo commerciale, rappresenta una chiara cesura rispetto alle politiche economiche precedenti.
Le proiezioni dellâOCSE, giĂ riviste al ribasso prima dellâannuncio del 2 aprile, potrebbero subire un ulteriore deterioramento a causa degli effetti diretti e indiretti derivanti dai nuovi dazi e dalle incertezze legate alle politiche commerciali restrittive.
Il 9 aprile, in risposta alle crescenti preoccupazioni, gli Stati Uniti hanno annunciato una sospensione parziale dei dazi per un arco temporale di tre mesi, in cui verrĂ applicata unâaliquota ridotta al 10% per tutti i partner commerciali, eccezion fatta per la Cina. Nonostante il rimbalzo parziale dei mercati finanziari, il clima di incertezza resta elevato.
Conseguenze per le imprese italiane
La Banca dâItalia ha anche analizzato le implicazioni per le aziende italiane, sottolineando che, sebbene lâesposizione degli esportatori italiani agli Stati Uniti sia significativa, la composizione settoriale potrebbe attenuare le conseguenze piĂš sfavorevoli. Le imprese italiane, infatti, si trovano in una posizione qualitativa favorevole e mostrano buoni livelli di profittabilitĂ , che potrebbero ridurre l’impatto immediato degli aumenti dei dazi.
Tuttavia, alcune aziende, con una maggiore dipendenza dal mercato statunitense e margini di profitto piĂš ristretti, potrebbero affrontare sfide notevoli. In particolare, la Banca dâItalia ha evidenziato che lâ8,1% del valore aggiunto della manifattura italiana, corrispondente a circa lâ1,2% del PIL, proviene dagli Stati Uniti, con i settori della farmaceutica e dei mezzi di trasporto particolarmente vulnerabili.
Le prospettive future rimangono incerte, e in caso di escalation delle tensioni commerciali, le ricadute sullâeconomia globale potrebbero essere ancora piĂš gravi, in particolare per quanto riguarda la domanda e i mercati finanziari.
Il monito di Bankitalia non può dunque essere ignorato: lâassetto commerciale mondiale potrebbe trovarsi a un bivio, e le politiche adottate nei prossimi mesi saranno cruciali per la stabilitĂ economica globale.