Vicesindaca sotto attacco: le offese choc che devono farci riflettere sulla violenza di genere | La verità che in pochi vogliono affrontare!

Bologna in Preoccupazione per le Offese alla Vicesindaca: Emily Clancy Denuncia una Campagna di Odio

BOLOGNA – È un clima di tensione quello che aleggia su Bologna dopo le dichiarazioni forti della vicesindaca Emily Clancy, che ha scelto di portare in Consiglio comunale le offese ricevute negli ultimi giorni. "Fascio-femministe appese sempre", "vomitevole", "schifosa", "ammazzati merda”: queste sono solo alcune delle frasi lette oggi da Clancy, che ha voluto evidenziare la verità di un contesto in cui la violenza di genere viene negata.

La segue la denuncia verso Fratelli d’Italia, accusato di alimentare una campagna di odio nei suoi confronti. La polemica è esplosa in seguito all’affissione di manifesti da parte dell’associazione Genitori sottratti, concepiti per "ribaltare" la campagna della Regione Emilia-Romagna contro la violenza di genere. Clancy ha stigmatizzato questa iniziativa, evidenziando come il messaggio veicolato attraverso i manifesti contribuisca all’ignoranza riguardo alla violenza di genere, un tema di capitale importanza.

D’altra parte, il partito di destra si è difeso con una nota dei consiglieri comunali, e successivamente Francesca Scarano, capogruppo di FdI, ha ulteriormente criticato Clancy in un’interrogazione. L’assessore ha chiarito che “la libertà di espressione non può essere utilizzata come un grimaldello per mettere in discussione il contrasto alla violenza di genere”, sottolineando il suo disappunto per le affermazioni della Scarano, che avrebbero travisato il suo pensiero.

“Ho peraltro detto esplicitamente che, non potendoli rimuovere, avremmo dovuto continuare a rispondere a chi negava la violenza di genere”, ha continuato Clancy, chiarendo che i manifesti non avevano ottenuto la necessaria autorizzazione da parte del Comune. La vicesindaca ha risposto anche agli attacchi personali, affermando che “con quest’attacco pubblico, la consigliera contribuisce a fomentare i messaggi d’odio violenti e insultanti” che ha ricevuto.

In un passaggio particolarmente incisivo, Clancy ha chiesto: “In un Paese in cui ogni tre giorni una donna muore per mano di un uomo per il solo fatto di essere donna, le sembra normale che il promotore di questi manifesti neghi l’esistenza della violenza di genere?” Un interrogativo che pone l’accento sulla serietà del tema trattato e sulla necessità di affrontarlo con il dovuto rispetto e responsabilità.

Infine, in merito ai servizi per minori e famiglie, Clancy ha affermato con fermezza che “il Comune non ascolta i padri è falso”, difendendo il lavoro di chi si occupa della tutela dei minori e delle relazioni tra genitori.

Francesca Scarano ha replicato, dicendo che “ci sono psicopatici o persone con problemi che scrivono cattiverie e offese”, ma ha anche cercato di minimizzare il contesto, sostenendo che non è un problema personale ma un riflesso di una parte di società con difficoltà.

La situazione, ad ogni modo, rimane delicata. La denuncia di Clancy ha riaperto un dibattito cruciale sulle responsabilità politiche e sul rispetto dei diritti di genere, mettendo in luce la necessità di un dialogo costruttivo e rispettoso nel panorama politico bolognese.