
Strage del bus di Avellino: l’ex ad di Autostrade Castellucci si è costituito dopo la condanna definitiva
BOLOGNA – Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, si è costituito oggi alle autorità dopo aver ricevuto la conferma della sua condanna a sei anni di carcere per la tragica strage del bus di Avellino, avvenuta il 28 luglio 2013. L’incidente, che costò la vita a ben 40 passeggeri, rappresenta uno dei più gravi eventi di questo tipo nella storia recente del nostro paese.
Il bus, mentre stava tornando da una gita in Puglia, precipitò dal viadotto Acqualonga, nei pressi di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. Secondo le ricostruzioni, il mezzo, già vetusto e con oltre un milione di chilometri all’attivo, subì un guasto ai freni e iniziò a ondeggiare. L’autista, nel tentativo di controllare la situazione, si avvicinò ai guardrail del viadotto, ma questi, frutto di una manutenzione inadeguata, cedettero e il pullman sprofondò nel vuoto da un’altezza di circa quaranta metri.
Una perizia tecnica ha accertato che se i guardrail fossero stati in buone condizioni, la tragedia si sarebbe potuta evitare. Le responsabilità sono gravissime e coinvolgono non solo Castellucci, ma anche altri dirigenti e funzionari dell’azienda, accusati di omicidio colposo e disastro colposo.
Castellucci era stato inizialmente assolto in primo grado, ma successivamente condannato in appello. La Corte di Cassazione ha confermato la sua colpevolezza, portando alla sua decisione di costituirsi. I suoi legali avevano indicato che sarebbe avvenuto, pur mantenendo la loro convinzione di innocenza.
Il processo ha coinvolto numerosi altri soggetti: tra questi, anche l’ex direttore generale di Autostrade, Riccardo Mollo, e due dipendenti, Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna, tutti condannati a sei anni. Altri dirigenti hanno ricevuto pene di cinque e tre anni; la persona che ha fornito il bus, Gennaro Lametta, ha subito la condanna più severa, pari a nove anni. Inoltre, è stata sancita una pena di quattro anni per Antonietta Ceriola, ex dipendente della motorizzazione civile di Napoli.
Castellucci non è nuovo alle aule di giustizia. È attualmente sotto processo per il crollo del ponte Morandi a Genova, un altro disastro che ha suscitato indignazione e richieste di maggiore sicurezza nelle infrastrutture italiane.
Questa vicenda segna un ulteriore passo nel percorso di giustizia per le vittime e le loro famiglie, ancora in lutto dopo una tragedia che ha segnato profondamente la memoria collettiva.