
Festa della Resistenza: Corrado Augias e l’augurio di “non morire democristiani”
ROMA – La celebrazione degli 80 anni della Resistenza italiana si prepara a entrare nella storia con eventi di richiamo e riflessione. Corrado Augias, celebre scrittore e giornalista, ha condiviso le sue impressioni durante la presentazione della Festa della Resistenza, che si svolgerà a San Lorenzo dal 25 al 27 aprile. “Sono rimasto stupito dalla ricchezza articolata e di nomi del programma, la interpreto come buon segno e come cattivo segno,” ha dichiarato Augias, sottolineando l’importanza del momento storico.
Secondo Augias, il passare di otto decenni dal periodo della Resistenza merita di essere celebrato con dignità e coinvolgimento. “Buono perché 80 anni sono una cifra importante. Gli italiani e i romani di oggi hanno poco a che vedere con quelli del ‘44-’45, quindi andava celebrata al passare di un tempo notevole.” Tuttavia, l’assenza di sicurezza e di libertà sembra alleggiare nell’aria. Augias ha sottolineato come la ricchezza di partecipazione e adesione all’evento possa sembrare anche un cattivo segno: “Forse fa capire che sentiamo tutti che è necessario farlo,” ha aggiunto, evidenziando la necessità di unire le forze per difendere i valori democratici.
Durante il suo intervento, il noto intellettuale ha richiamato l’attenzione sull’importanza di ricordare il coraggio di chi combatté per la libertà durante la Resistenza. “Bisogna manifestare il nostro attaccamento a quelli che allora furono non solo il coraggio di chi partecipò alla Resistenza, ma anche la necessità di garantire la libertà negata per tanti anni,” ha spiegato Augias, riferendosi al processo che portò alla nascita della Costituzione italiana.
“Considerato quello che sta accadendo nel mondo, e non solo in Italia, un momento di passaggio che non ha precedenti, diventa urgente stringersi intorno a valori comuni,” ha affermato con una nota di preoccupazione. Le parole di Augias resonano con il senso di un’epoca difficile, spingendo a riconsiderare il significato di libertà e unità.
Infine, in un’esternazione che colpisce per la sua attualità, Augias ha ricordato un detto giovanile: “Quando eravamo giovani dicevamo, anche un po’ per scherzo, ‘non vorremmo morire democristiani’. Una cosa che oggi è diventata quasi un augurio.” Concludendo, ha evocato il famoso verso dell’inno nazionale: “Stringiamci a coorte”, richiamando alla responsabilità collettiva di difendere i valori di libertà e democrazia per le generazioni future.
La Festa della Resistenza rappresenta pertanto un’importante occasione di riflessione, ma anche di mobilitazione per rimanere uniti difronte alle sfide del presente.