Cittadina americana minacciata di espulsione | La verità dietro la brutale politica anti-migranti degli Stati Uniti!

“Lasci gli Usa entro 7 giorni”: il caso di Nicole Micheroni solleva interrogativi sulle politiche migratorie

ROMA – Una mail inquietante è giunta nella casella di posta di Nicole Micheroni, avvocata specializzata in diritto sull’immigrazione e cittadina statunitense del Massachusetts. “È arrivato il momento per lei di lasciare gli Stati Uniti, il governo federale là troverà”: è questo il contenuto di un messaggio proveniente dal Dipartimento americano per la sicurezza nazionale (DHS), che ha intimato all’avvocata di lasciare il Paese entro sette giorni, sostenendo che il suo permesso di soggiorno fosse scaduto.

Micheroni, che assiste molti cittadini non statunitensi nel loro percorso legale, ha raccontato di aver inizialmente pensato che l’email fosse destinata a uno dei suoi clienti. “Poi ho letto bene e in effetti era indirizzata proprio a mio nome. Forse, spero, mi è stata recapitata per errore. Ma è un po’ preoccupante che questo genere di cose accada a cittadini degli Stati Uniti.”

Una situazione allarmante

La vicenda di Micheroni si inserisce in un contesto più ampio di deportazioni e arresti di migranti, già avviati durante l’amministrazione Trump e ormai divenuti un tema centrale nel dibattito pubblico. Negli ultimi mesi, i rapporti tra avvocati e attivisti per i diritti civili segnalano un incremento di casi di immigrants deportati, alcuni dei quali hanno vissuto negli Stati Uniti per decenni in piena regolarità.

Le storie di deportazione riguardano anche cittadini statunitensi di origine straniera. Tra questi, la coppia colombiana Gladys e Nelson Gonzalez, residenti legali in California dal 1989, che dopo 35 anni sono stati rimpatriati in Colombia. Le loro figlie, nate in America e ora maggiorenni, hanno avviato una campagna per cercare di riportare i genitori a casa, denunciando come “ora vengono trattati come criminali.”

Abusi e violazioni

In un altro drammatico episodio, Lewelyn Dixon, una donna di 64 anni che viveva negli Stati Uniti da 50 anni, è stata arrestata all’aeroporto di Seattle mentre tornava da una visita alla famiglia nelle Filippine. Nonostante fosse in possesso di una green card, è stata presa in custodia dagli agenti dell’U.S. Immigration and Customs Enforcement (ICE), evidenziando la confusione e la severità delle attuali politiche migratorie.

Maltrattamenti nei centri di detenzione

Allo stesso tempo, le organizzazioni per i diritti umani stanno sollevando preoccupazioni anche sulla questione dei centri di detenzione. Recentemente, una famiglia messicana composta da sei membri, inclusa una bambina di dieci anni che aveva appena subito un intervento chirurgico, è stata arrestata e detenuta. Con l’appoggio dell’associazione Texas Civil Rights Project, i genitori hanno denunciato gravi violazioni dei diritti e maltrattamenti subiti nel centro di detenzione, chiedendo una revisione delle pratiche in uso.

La paura dell’immigrazione

Nicole Micheroni ha espresso una scottante riflessione riguardo a questi eventi: “Si tratta di una tattica per spaventare le persone. Vogliono che la gente abbia paura di immigrare.” Le storie che emergono da questo clima di terrore sono emblematiche di una crisi più profonda nel sistema di immigrazione statunitense, che continua a destare allarme tra attivisti e difensori dei diritti civili.

In un contesto di crescente rigidità e disumanizzazione nei confronti dei migranti, resta da interrogarsi su come tali politiche possano influenzare la vita delle persone e sull’impatto a lungo termine sulle comunità americane.