Iran afferma: “L’arricchimento dell’uranio è non negoziabile” | Gli Stati Uniti sono davvero pronti a un confronto diretto?

L’Iran Respinge la Proposta degli Stati Uniti: L’Arricchimento dell’Uranio Non è Negoziale

Roma, 16 aprile 2025 – La tensione tra Iran e Stati Uniti si intensifica ulteriormente, con Teheran che ha rifiutato categoricamente la proposta di sospensione dell’arricchimento dell’uranio presentata dall’inviato speciale statunitense, Steve Witkoff. “L’arricchimento dell’uranio non è una questione negoziabile”, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, sottolineando la fermezza della posizione iraniana sul tema.

Araghchi ha aggiunto che, sebbene l’Iran sia “pronto a creare fiducia” rispetto a possibili preoccupazioni internazionali, il governo non intende scendere a compromessi su un tema così cruciale per la sua sovranità energetica. Le dichiarazioni giungono nel contesto di un nuovo ciclo di colloqui tra Washington e Teheran, avviato con l’intento di risolvere le controversie legate al programma nucleare iraniano. Tuttavia, il presidente statunitense ha già minacciato azioni militari qualora i negoziati fallissero, accentuando il clima di incertezze.

Il periodo di negoziazione attuale trae origine dal controverso accordo nucleare del 2015, siglato dall’ex presidente Barak Obama, che impegnava l’Iran a utilizzare il nucleare esclusivamente per scopi civili. Nel 2018, la decisione di Donald Trump di ritirare unilateralmente gli Stati Uniti dall’intesa ha complicato ulteriormente la situazione, rendendo difficile qualsiasi dialogo costruttivo.

Dopo un primo incontro tra i negoziatori in Oman il 12 aprile, l’amministrazione statunitense ha suggerito di continuare i colloqui a Roma. Dopo iniziali incertezze, l’Italia ha confermato il ruolo di ospite, sebbene Araghchi abbia espresso le proprie riserve e richiesto Muscat come sede delle trattative. Secondo alcuni analisti, la Casa Bianca non si è opposta a questa richiesta, dato che per il weekend era programmata la prima visita a Roma del vicepresidente statunitense, J.D. Vance.

Inoltre, trascorsi i primi scambi, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha confermato che il presidente Trump ha avuto un confronto con il sultano omanita, Haitham bin Tariq al-Said. Trump ha ribadito che “l’azione di massima pressione sull’Iran continua” e ha manifestato la sua disponibilità a dialogare, pur rimarcando in modo chiaro che l’Iran non dovrà mai possedere armi nucleari.

Dall’altra parte, la portavoce del governo iraniano, Fatemeh Mohajerani, ha invitato a “non farsi influenzare dalle decisioni prese in Oman”, evidenziando la necessità di affrontare la realtà economica del paese. Non possiamo permetterci di aspettare negoziati con gli Stati Uniti, ha aggiunto, accennando anche ai dazi americani, che attualmente gravano sul 10% delle importazioni iraniane.

Con la situazione sempre più tesa, resta da vedere quale sarà il prossimo passo in questo delicato gioco diplomatico, che potrebbe influenzare non solo le relazioni tra i due paesi, ma anche la stabilità dell’intera regione.