Messaggi finti e bugie: il piano di Mark Samson per nascondere l’omicidio di Ilaria | PerchĂ© i genitori erano nel mirino del killer?

I finti messaggi di Mark Samson alla famiglia di Ilaria: “Ciao pa, torno tra un mese”

Bologna – Una trama inquietante si dipana nel caso dell’omicidio di Ilaria Sula, la giovane di 22 anni uccisa dal suo ex fidanzato, Mark Samson. A pochi giorni dall’orribile delitto, appare chiaramente il tentativo di depistare le indagini con falsi messaggi indirizzati alla famiglia della vittima. Con l’uso del telefono di Ilaria, Samson ha orchestrato un inganno per far credere che la ragazza si fosse allontanata volontariamente.

Nel messaggio inviato al padre della vittima, il giovane ha scritto: “Ciao pa, vi chiedo tanto scusa per la preoccupazione. Sto bene, sono con un ragazzo e una ragazza che ho conosciuto su Tinder. Torno a Terni tra un mese”. Un parere che si è rivelato privo di ogni fondamento, essendo Ilaria già morta.

Ilaria non si trovava con nessun ragazzo: il messaggio era solo parte di un tentativo di eludere le forze dell’ordine e far sembrare che la ragazza fosse ancora viva e in buone condizioni. Il comportamento di Samson, seco le autoritĂ , era spregiudicato e denotava una terribile luciditĂ  in un momento che avrebbe dovuto segnalare angoscia e rimorso.

Il papà di Ilaria: “Voglio sentire la tua voce”

Il padre di Ilaria, preoccupato e scettico riguardo al contenuto del messaggio, ha cercato conferma della situazione chiedendo telefonicamente di parlare direttamente con la figlia. Il suo rifiuto a rispondere ha accresciuto il suo sospetto, inducendolo a reiterare la richiesta: “Ilaria, per favore, volevo solo sentire per un secondo la tua voce così siamo veramente sicuri che tu stai bene”. A queste invocazioni, dall’altro lato del telefono, c’era solo il silenzio di Mark Samson, che evidentemente stava cercando di mantenere la sua bugia.

L’ulteriore inganno sui social media

Non contento dei messaggi inviati al padre, Mark ha preso d’assalto anche i social media di Ilaria. Utilizzando il suo profilo Facebook, ha postato una storia il 31 marzo: “Grazie a tutti, sto bene”. Questa pubblicazione ha sollevato diversi sospetti tra gli amici di Ilaria, che la consideravano inappropriata e innaturale nel contesto della sua scomparsa ufficiale.

La confessione e il ritrovamento del corpo

La situazione ha rapidamente preso una piega drammatica, culminando nell’arresto di Samson. Gli inquirenti sono riusciti a far luce sulla verità il giorno dopo la pubblicazione della storia su Facebook. Dopo un lungo interrogatorio, il giovane ha confessato di aver ucciso l’ex fidanzata e ha portato la polizia nel luogo in cui aveva abbandonato il corpo: chiuso in una valigia e buttato in un dirupo nei boschi di Pola, a 40 chilometri da Roma.

L’intera vicenda non solo solleva interrogativi inquietanti sulla natura umana, ma evidenzia anche come la tecnologia, una volta strumentale nella comunicazione, possa diventare un mezzo per perpetrare l’inganno. Le bugie di Mark Samson hanno avuto conseguenze devastanti e, purtroppo, hanno chiuso una storia di vita che avrebbe potuto essere ricca e vibrante.