
Abusi sessuali in clinica psichiatrica: condannato un infermiere
BOLOGNA – Una vicenda inquietante si è conclusa con una condanna pesante per un infermiere di 31 anni, ex dipendente della clinica psichiatrica Villa Azzurra a Riolo Terme, in provincia di Ravenna. L’uomo è stato condannato a 8 anni di reclusione per aver commesso abusi sessuali su quattro pazienti ventenni, approfittando della loro fragilità e del suo ruolo professionale. La sentenza è stata emessa al termine di un’udienza preliminare tenutasi il 18 aprile 2025, che ha avuto luogo dopo un anno di arresti domiciliari per il condannato.
Il contesto degli abusi
Gli eventi risalgono a un periodo compreso tra il 2022 e il 2023, quando l’infermiere era attivo presso la struttura. Gli abusi sono avvenuti all’interno del reparto, tra le corsie della clinica, una struttura privata convenzionata per la cura di pazienti psichiatrici. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche, ma ha disposto anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la sospensione temporanea dall’esercizio della professione infermieristica.
La perizia psichiatrica e la denuncia
Durante le indagini, l’imputato è stato sottoposto a una perizia psichiatrica, richiesta per valutare le sue facoltà mentali e l’eventuale pericolosità sociale. Sulla base della perizia, il sostituto procuratore Stefano Stargiotti ha chiesto la condanna. Le indagini sono state avviate dopo che una delle pazienti ha denunciato gli abusi avvenuti in clinica, il che ha portato a scoprire ulteriori casi simili.
Risarcimenti e costituizioni di parte civile
Due delle vittime hanno avuto il coraggio di costituirsi parte civile. In un caso, il giudice ha disposto un risarcimento di 17.000 euro, mentre per l’altra vittima è stata prevista una trattativa per un’offerta risarcitoria. Kos Care srl, il gruppo societario cui appartiene Villa Azzurra, ha affiancato le vittime nel processo.
Un caso non isolato
La clinica psichiatrica è stata recentemente al centro di un altro scandalo. Solo pochi mesi prima, a gennaio, un altro infermiere di 36 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una giovane paziente. Questo secondo episodio mette in luce un grave problema di trasparenza e sicurezza all’interno della struttura sanitaria, che deve ora affrontare seri interrogativi sulla tutela dei propri pazienti.
Le vittime chiedono giustizia
La sentenza offre una prima forma di giustizia per le giovani pazienti colpite dalla violenza, ma il processo ha anche evidenziato la necessità di un ripensamento radicale sulle misure di protezione e monitoraggio degli operatori sanitari in contesti vulnerabili. Le testimonianze e le richieste di risarcimento rappresentano un passo verso il riconoscimento della gravità delle violenze subite, e auspicabilmente, un monito affinché eventi del genere non si ripetano in futuro.