Insulti disturbanti durante la partita di calcio | La reazione del giudice sportivo lascia tutti senza parole!

Insulti Intollerabili: Dirigente Sportivo Minaccia un Arbitro con Riferimenti al Femminicidio di Ilaria Sula

ROMA – Un episodio di grave violenza verbale ha scosso il mondo del calcio giovanile italiano durante una partita del campionato allievi under 17 tra Sangemini e Sporting Terni. Il dirigente dello Sporting Terni, Ernesto Galli, ha rivolto insulti agghiaccianti a una giovane arbitra, utilizzando un riferimento diretto al femminicidio di Ilaria Sula, una studentessa tragicamente uccisa a Roma.

“Eri da ammazzare da piccola. Dovresti fare la fine di Ilaria”: queste le parole che Galli ha pronunciato, come riportato nel referto ufficiale. Le sue affermazioni non solo sono incresciose, ma pongono in evidenza un clima di intolleranza e violenza che si riflette anche nel contesto sportivo. Galli, mentre contestava la decisione dell’arbitra, è entrato nello spogliatoio e ha cominciato a registrare con il suo telefono la conversazione, rendendo publiques le sue minacce.

A seguito di questo comportamento, il giudice sportivo ha emanato un provvedimento duro: la squalifica di Galli fino al 31 dicembre 2028 e una multa di 500 euro per il club. Inoltre, il clima teso durante la partita è stato ulteriormente aggravato da un altro grave episodio, che ha visto un giocatore dello Sporting Terni squalificato per 12 giornate dopo aver mostrato comportamenti osceni e minacce verso l’arbitro.

Le conseguenze di tali azioni pongono interrogativi importanti sulla gestione e il rispetto delle regole nel mondo sportivo, specialmente in un contesto giovanile dove i valori di fair play e rispetto dovrebbero essere prioritari. La partita, vinta 4-0 dalla Sangemini, è stata dunque macchiata non solo dalla violenza verbale, ma anche da comportamenti inaccettabili da parte di un giocatore, che si è tolto gli scarpini promettendo di lanciarli contro l’arbitro.

Il caso di Ernesto Galli e lo Sporting Terni rappresentano un chiaro segnale della necessità di un cambiamento culturale nel mondo dello sport. È essenziale che situazioni del genere vengano condannate fermamente, affinché non si ripetano e si proteggano le figure professionali, in particolare quelle femminili, da atti di violenza e discriminazione.