
Festa Regionale della Misericordia a Caltanissetta: Un Messaggio di Speranza per i Detenuti e le Loro Famiglie
Il 25 aprile si è svolta a Caltanissetta la seconda edizione della Festa Regionale della Misericordia, un evento significativo dedicato ai detenuti e alle loro famiglie. Organizzato dal Servizio Regionale per la Pastorale Penitenziaria della Conferenza Episcopale Siciliana, l’incontro ha visto la partecipazione di circa un centinaio di persone, tra cui cappellani delle carceri siciliane, direttori diocesani e membri di associazioni di volontariato.
In apertura, don Paolo Giurato ha accolto i presenti, portando i saluti di mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo di Messina, impossibilitato a partecipare. La giornata ha preso slancio con l’intervento di don Raffaele Grimaldi, Ispettore Generale dei Cappellani delle Carceri Italiane, il quale ha condiviso il suo pensiero ispirato dall’eredità di Papa Francesco.
Don Raffaele ha sottolineato l’importanza dei gesti di attenzione che il defunto Papa ha sempre dedicato al mondo carcerario, definendolo un “Papa degli ultimi e dei senza voce”. La sua opera di sensibilizzazione ha lasciato un’impronta indelebile, contribuendo a far emergere la necessità di guardare con umanità e comprensione verso chi ha sbagliato. Ha citato i momenti significativi in cui Papa Francesco si è chinato sui reclusi, enfatizzando la sua visione di una Chiesa del grembiule.
Piccoli Segni di Speranza
Durante l’evento, non sono mancati momenti di condivisione e testimonianze da parte di cappellani, volontari e detenuti. Ognuno di loro ha posto l’accento su piccoli segni di speranza che, anche in un contesto di grande sofferenza, possono emergere e fiorire. Questi racconti hanno reso tangibile l’idea che la speranza, seppur fragile, ha il potere di trasformare e rinnovare anche le esperienze più buie.
La giornata si è conclusa con una messa celebrata e un pranzo offerto dai Vescovi Siciliani, simbolo di unità e accoglienza.
Un Contesto da Riflessione
In Italia, la realtà carceraria vede circa 60mila detenuti, supportati da oltre 240 cappellani. È fondamentale sottolineare il ruolo dell’Ispettore Generale e del suo ufficio, che fungono da collegamento tra le istituzioni, garantendo che il servizio religioso sia svolto con rispetto e dedizione negli istituti penitenziari.
La Festa Regionale della Misericordia si configura così non solo come unrituale commemorativo, ma come un richiamo collettivo a riflettere sulla comprensione e sulla possibilità di riscatto per chi vive dentro le mura del carcere. Con gesti di umanità e supporto reciproco, risuona un messaggio chiaro: la speranza non ha confini.