Un padre in lacrime chiede giustizia per suo figlio: la richiesta che scuote Monreale | Come reagiranno i genitori dei colpevoli?

"Fate costituire i vostri figli": l’appello disperato del padre di Andrea, ucciso a Monreale

PALERMO – Una tragedia che ha scosso la comunità di Monreale e oltre. Giacomo Miceli, padre di Andrea, una delle tre vittime della sanguinosa sparatoria avvenuta la notte tra sabato e domenica scorsi, ha lanciato un accorato appello ai genitori di chi ha colpito i suoi ragazzi. “Fate costituire i vostri figli”, ha esortato, un gesto che potrebbe portare un barlume di giustizia in un contesto di dolore e confusione.

“Mi hanno tolto un figlio e un nipote,” ha dichiarato Miceli, lontano da una burocrazia che sembra ignorare le sofferenze familiari. Ricordando il coraggio di suo figlio, ha raccontato: “Andrea ha portato la sua ragazza al sicuro e poi è tornato indietro per salvare Salvatore, suo cugino. Sono stati uccisi mentre cercavano di aiutarsi.” Una testimonianza straziante che mette in luce il legame profondo tra i giovani e l’attitudine altruista che li contraddistingueva.

La sparatoria è stata perpetrata da un gruppo di ragazzi provenienti dal quartiere Zen di Palermo, un’area spesso associata a fenomeni di degrado e criminalità. “Non sono tutti delinquenti allo Zen,” ha sottolineato Miceli, “ma se molti provengono da lì, forse c’è un problema.” La responsabilità di questi tragici eventi non pesa solo sulle spalle di chi ha premuto il grilletto, ma si estende anche a un sistema che spesso ignora le problematiche delle periferie abbandonate.

Davanti alle telecamere, il dolore di Giacomo si trasforma in un grido di disperazione: “O verrà fatta giustizia, o me la farò da solo.” Queste parole echeggiano con una forza innegabile, rappresentando non solo il desiderio di giustizia per suo figlio e gli altri ragazzi, ma anche l’anelito di cambiamento in un contesto sociale sempre più complesso.

La comunità è in subbuglio, e l’appello di Miceli sta raccogliendo eco tra i cittadini, molti dei quali condividono il suo desiderio di vedere affrontati i problemi radicati che affliggono le periferie. “La mia vita è finita ieri,” ha affermato, chiudendo il suo discorso con una rinnovata chiamata all’azione. Un’invocazione alla responsabilità, non solo dei genitori dei colpevoli, ma specularmente della società intera.