
Valentina Cirelli è libera: l’attivista italiana torna a casa dopo dieci giorni di detenzione in Guinea Bissau
ROMA – È giunta finalmente la notizia di liberazione per Valentina Cirelli, la cittadina italiana arrestata il 19 aprile in Guinea Bissau. Acusata di aver preso parte a manifestazioni in cui sarebbero stati commessi “atti vandalici” ai danni di una società cinese con concessione per sfruttamento minerario, Cirelli ha vissuto un periodo di detenzione che l’ha profondamente segnate.
Il ministero degli Esteri italiano si è attivato immediatamente, sostenendo la donna e chiedendo il rispetto dei suoi diritti tramite l’ambasciata italiana a Dakar. Grazie a queste azioni diplomatiche, Valentina è finalmente tornata in libertà e ha voluto condividere il suo stato d’animo attraverso i social: “Sono libera, sono molto stanca, ma sto bene”, ha scritto in un post, descrivendo i dieci giorni trascorsi dietro le sbarre come un’esperienza interminabile.
Cirelli, originaria della provincia di La Spezia e presidente dell’associazione ambientalista Tchon Tchomano, gestisce anche l’hotel Kassumayaku nella località balneare di Varela. La sua attivazione in ambito ecologico l’ha portata, purtroppo, a trovarsi coinvolta in una situazione legale complessa.
“La cosa più difficile è stata essere rinchiusa e sapere di essere innocente”, ha aggiunto l’attivista, sottolineando la frustrazione di chi non ha commesso alcun reato. Le parole di Cirelli fanno eco all’importanza del rispetto dei diritti umani e della libertà di espressione, tematiche sempre più rilevanti nel panorama globale.
Dopo il rilascio, la comunità italiana e gli attivisti ambientali sono in festa, pronta a sostenere Cirelli nel suo rientro alla normalità. Questo episodio mette in luce la precarietà della libertà di molti attivisti nel mondo e l’importanza della solidarietà internazionale.
Il ritorno di Valentina segna una vittoria, ma anche una riflessione profonda sui rischi che affrontano coloro che lottano per la giustizia ambientale.