Kennedy consiglia ai genitori di scegliere i vaccini come i passeggini | Gli scienziati avvertono: è tempo di fermare la disinformazione!

Kennedy no-vax: La disinformazione continua

ROMA – Nel centesimo giorno dell’era Trump 2.0, il ministro della Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., riemerge nel dibattito pubblico con una nuova provocazione. Durante un’intervista nel salotto televisivo di Dr. Phil, ha lanciato un appello ai neogenitori, esortandoli a “fare le proprie ricerche” prima di vaccinare i loro bambini. Questa affermazione sottilmente ironica, comparando la scelta del vaccino a quella del passeggino o di un omogeneizzato, ha sollevato un acceso dibattito.

In un momento in cui il paese si sta confrontando con la peggiore epidemia di morbillo degli ultimi 25 anni, le parole di Kennedy risuonano come un eco di disinformazione. Durante il programma, ha espresso pareri contraddittori sul tema della vaccinazione: se da un lato afferma che vaccinarsi “è la cosa migliore per evitare il morbillo,” dall’altro insinua la possibilità di effetti collaterali gravi come convulsioni e malattie autoimmuni.

Senza alcuna prova scientifica a supporto, Kennedy continua a lanciare interrogativi retorici che alimentano la confusione piuttosto che dissiparla: “Lo ferma il morbillo? Sì. Ma poi? Non lo sappiamo.” A questo proposito, gli esperti si affrettano a contraddire le sue affermazioni, sottolineando che gli studi dimostrano che le persone vaccinate hanno minori probabilità di sviluppare malattie autoimmuni rispetto a chi contrarre l’infezione.

Kennedy non si ferma qui. In un ’affermazione controversa, dichiara che “la FDA non approva i farmaci, lo fanno comitati esterni legati all’industria.” Questa affermazione è completamente errata, in quanto i comitati forniscono solo consulenza e le decisioni finali sull’approvazione rimangono in capo alla FDA, che peraltro impiega anni e rigorosi test prima di autorizzare un vaccino.

Mentre scienziati di fama come Paul Offit e Peter Hotez si attivano per ripristinare la verità e arginare i danni causati dalle parole di Kennedy, lui continua imperterrito a sostenere che “i vaccini non vengono testati né prima né dopo l’autorizzazione.” Questa spirale di disinformazione non solo mette a repentaglio la salute pubblica, ma alimenta anche un clima di sfiducia verso l’istituzione scientifica, contravvenendo a un buon senso elementare.

In un periodo in cui è fondamentale fare affidamento su dati scientifici e prove concrete, le parole di Kennedy rappresentano un ulteriore passo indietro nella lotta contro la disinformazione che affligge la nostra società. L’invito a “fare ricerche” potrebbe rivelarsi pericoloso, suggerendo che le fonti più inaffidabili possono essere equiparate alle evidenze scientifiche. È ora più che mai necessario promuovere una comunicazione chiara e veritiera su temi così essenziali per la salute pubblica.