
Raid a Damasco: Israeliani attaccano vicino agli uffici di Al-Sharaa
ROMA – Nella notte, a Damasco, l’aeronautica militare israeliana ha effettuato un raid aereo, colpendo un’area limitrofa agli uffici del presidente della Repubblica siriana, Ahmed Al-Sharaa. Fortunatamente, al momento non risultano vittime. Questo attacco è stato immediatamente rivendicato dal governo di Tel Aviv, che ha affermato: “Questo è un messaggio chiaro al regime siriano. Non permetteremo che le forze vengano inviate a sud di Damasco né che venga posta in essere alcuna minaccia per la comunità drusa”. Le dichiarazioni sono state rilasciate congiuntamente dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dal ministro della Difesa Israel Katz.
Questa operazione rappresenta il secondo bombardamento israeliano sulla capitale siriana nell’arco di una settimana, con il governo che giustifica l’azione come parte della “difesa dei drusi.” Si tratta di una serie di attacchi che continuano da quando l’esercito israeliano ha invaso la zona cuscinetto vicino alle Alture del Golan, dopo la caduta del governo di Bashar Al-Assad lo scorso dicembre. La situazione in Siria è diventata ancora piĂą instabile, specialmente con l’emergere di Hayat Tahrir Al-Sham, un gruppo ribelle considerato minaccioso da Israele.
Il governo di Damasco ha denunciato l’incursione come una chiara violazione del diritto internazionale e della sovranitĂ nazionale, ma finora non ha fornito un commento ufficiale sull’episodio di questa notte. Sempre in merito alla violenza, l’agenzia statale Sana ha riportato le parole di Sheikha Alya Ahmed bin Saif Al-Thani, rappresentante permanente del Qatar presso le Nazioni Unite: “Condanniamo fermamente i raid israeliani e li consideriamo un attacco alla sovranitĂ e all’unitĂ del Paese”. Al-Thani ha esortato la comunitĂ internazionale a prendere misure urgenti per mettere fine agli ripetuti attacchi israeliani.
A montare la tensione è anche il tema della protezione della comunità drusa, presente nella regione delle Alture del Golan. Tel Aviv ha dichiarato di operare in risposta a presunti rischi per questi gruppi etnici, affermando che già due cittadini siriani erano stati evacuati in Israele per cure mediche. “L’esercito israeliano è ora in stato di allerta e pronto a ogni scenario”, afferma la stampa israeliana.
Le zone periferiche di Damasco segnalano un incremento delle violenze, con rapporti di aggressioni da parte di presunti gruppi jihadisti. Nel frattempo, la testata siriana Enab Baladi ha rivelato la sottoscrizione di un accordo di disarmo tra i leader della comunità drusa e le autorità locali, aggiungendo che “la comunità drusa è parte integrante della patria siriana unificata” e rifiuta qualsiasi tentativo di separazione.
Questa manovra risulta significativa per Al-Sharaa, che sta cercando di ripristinare la stabilitĂ del Paese dopo quasi quindici anni di conflitti interni. La comunitĂ internazionale continua a manifestare interesse verso questo processo, evidenziando incontri tra autoritĂ siriane e diplomatici di paesi come Italia e Cina, con progetti mirati a rilanciare relazioni economiche e turistiche.
La situazione in Siria rimane dunque tesa, con enormi ripercussioni sia a livello locale che internazionale.