
Crisi Indo-Pakistani: Uno Scontro tra Stati Uniti e Cina
ROMA – Dal 2019, il conflitto tra India e Pakistan, già esploso nel febbraio di quell’anno, continua a preoccupare la comunità internazionale. Ma oggi, questa crisi si intreccia con il crescente scontro tra due grandi potenze: Stati Uniti e Cina. Mentre l’80% delle armi pakistane proviene da Pechino, Washington rifornisce l’India, in un chiaro gioco di alleanze che potrebbe innescare una escalation ben oltre i confini regionali.
Nel 2019, la tensione culminò in un confronto armato che preoccupò non solo i due paesi coinvolti, ma anche gli Stati Uniti. Mike Pompeo, allora Segretario di Stato, intervenne per evitare un potenziale conflitto nucleare, rassicurando entrambi i governi circa la non intenzione di attacchi preventivi. Oggi, il quadro appare più complesso: un attacco terroristico nel Kashmir ha riacceso le fiamme del conflitto.
Un cambiamento nelle dinamiche geopolitiche ha caratterizzato la regione nell’ultimo decennio. Tradizionalmente alleata con Mosca, l’India ha ridotto la propria dipendenza dalla Russia, passando dal 80% di equipaggiamento militare russo (2006-2010) al 38% (2020-2024). Al contrario, le relazioni tra India e Occidente si sono intensificate. Stati Uniti, Francia e Israele sono diventati principali fornitori di tecnologia militare, supportando l’India nella sua strategia di contenimento della Cina.
Il Pakistan, in un’evoluzione opposta, ha visto la sua cooperazione con gli Stati Uniti diminuire, trovando in Cina un alleato strategico. Oggi, il 80% delle armi pakistane proviene da Pechino, con un’influenza cinese che si traduce in ingenti investimenti in infrastrutture e difesa.
La rivalità tra le superpotenze sta introducendo un nuovo livello di complessità nella crisi indo-pakistana. Gli Stati Uniti hanno consolidato il loro supporto a Nuova Delhi, mentre la Cina considera Islamabad un “amico di ferro”. Questa nuova configurazione geopolitica non è senza conseguenze; le tensioni lungo la Linea di Controllo Effettivo himalayana hanno portato a scontri armati che accentuano la precarietà della situazione.
Il rischio di escalation è palpabile. L’abbattimento di un aereo militare indiano da parte di un F-16 pakistano nel 2019 ha rivelato le ambiguità nei controlli di armamenti occidentali. Nonostante le riforme militari intraprese dall’India dopo quell’evento, le tensioni e le accuse reciproche continuano a caratterizzare il panorama.
Lyndsey Ford, ex funzionario del Dipartimento della Difesa, avverte che un eventuale nuovo conflitto tra India e Pakistan sarebbe inesorabilmente influenzato dagli armamenti e dalle strategie di entrambe le potenze coinvolte, con gli alleati a osservare, se non a partecipare, in un contesto globale sempre più instabile.
In questo delicato equilibrio di potere, la crisi tra India e Pakistan si conferma non solo un conflitto regionale, ma un terreno di scontro cruciale tra Stati Uniti e Cina. La comunità internazionale deve prestare attenzione a questi sviluppi, poiché le conseguenze di un’escalation potrebbero avere ripercussioni ben oltre i confini dell’Asia meridionale.