Primario di Piacenza arrestato per stupro | La veritĂ  sorprendente dietro un’ombra di potere e omertĂ !

Abusi sulle colleghe: il primario Michieletti di Piacenza licenziato per violenza sessuale

Il primario di Radiologia dell’ospedale civile di Piacenza, Emanuele Michieletti, è stato immediatamente licenziato in seguito al suo arresto avvenuto ieri, per accuse di violenza sessuale aggravata e stalking nei confronti di dottoresse e infermiere. La vicenda ha scosso profondamente il sistema sanitario locale e ha portato il governatore dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale, a promettere verifiche disciplinari complete per garantire la trasparenza e la chiarezza della situazione.

Un quadro allarmante

Le indagini sono scattate dopo che una collega del primario ha sporto denuncia all’inizio di gennaio. Sono emersi ben 32 episodi in 45 giorni, grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate con un’apposita telecamera nello studio del medico. Seppur alcuni di questi rapporti fossero consenzienti, il comportamento di Michieletti è stato descritto come sistematico e manipolativo; egli spesso utilizzava un altoparlante per richiamare le vittime, per poi abusare di loro una volta dentro il suo ufficio.

OmertĂ  e paura

Le indagini hanno rivelato che molti operatori all’interno dell’ospedale erano a conoscenza del comportamento abusivo del primario, ma hanno scelto di rimanere in silenzio a causa di un clima di omertĂ . Considerato un “potente”, Michieletti avrebbe indotto diverse donne a subire le violenze per timore di ritorsioni lavorative.

Un episodio chiave evidenziato dalla denuncia riguarda una dottoressa che, recatasi nell’ufficio del primario per discutere del piano ferie, è stata aggredita e costretta a subire abusi sessuali. L’azione è stata interrotta casualmente dall’arrivo di un collega che bussava alla porta.

Reazioni da parte delle istituzioni

Il governatore de Pascale ha espresso il proprio sostegno alla dottoressa che ha avuto il coraggio di denunciare l’accaduto, sottolineando l’importanza del lavoro investigativo svolto dalla Procura e dalla squadra mobile di Piacenza. Il presidente ha affermato che la gravitĂ  della situazione giustifica azioni immediate e inequivocabili, indipendentemente dall’esito del processo penale.

“Dobbiamo rafforzare ogni azione volta a sostenere chi trova il coraggio di denunciare”, ha dichiarato, aggiungendo che è fondamentale promuovere un clima di fiducia nelle istituzioni.

Una lotta contro la cultura dell’impunitĂ 

Il caso Michieletti non è solo una questione isolata, ma mette in luce un problema più ampio legato alla cultura patriarcale e maschilista che permea anche le istituzioni sanitarie. De Pascale ha affermato che è imperativo aggredire queste radici culturali, affinché episodi del genere non possano più verificarsi.

In conclusione, la vicenda di Emanuele Michieletti ha sollevato un dibattito cruciale sulla necessità di ripensare le dinamiche all’interno degli ambienti lavorativi, in particolare in un contesto così delicato come quello della sanità. Le istituzioni sono ora chiamate a prendere provvedimenti non solo per garantire la giustizia per le vittime, ma anche per prevenire futuri abusi.