
Il Papa ai Giornalisti: “Disarmiamo anche le parole”
ROMA – In un importante intervento rivolto ai rappresentanti dei media, Papa Leone XIV ha lanciato un appello per una comunicazione più responsabile e umana, invitando a liberarsi dalla “Torre di Babele” che descrive come una confusione di linguaggi “senza amore”. Durante l’udienza nell’Aula Paolo VI, il pontefice ha esortato i giornalisti a scegliere le parole con “consapevolezza” e “coraggio”.
Una comunicazione di pace: Leone XIV ha sottolineato che “una delle sfide più importanti è quella di promuovere una comunicazione capace di farci uscire dalla confusione di linguaggi, spesso ideologici o faziosi”. Il pontefice ha quindi richiamato l’importanza del servizio dei giornalisti, evidenziando come le loro scelte editoriali possano influenzare la società.
Il Papa ha inoltre parlato dell’evoluzione tecnologica, concentrandosi sul potenziale dell’intelligenza artificiale. Ha avvertito che è fondamentale adottare un approccio responsabile per garantire che queste tecnologie possano servire il bene comune e produrre benefici per l’umanità.
“Disarmiamo la comunicazione”, ha esortato, chiedendo di liberarla da pregiudizi e aggressività. Illustra come la comunicazione non debba essere “fragorosa” o “muscolare”, ma piuttosto orientata all’ascolto e capace di raccogliere la voce dei deboli.
Il Papa ha coinvolto i giornalisti nel loro fondamentale ruolo di narratori delle ingiustizie e delle speranze di pace, chiedendo di scegliere con coraggio la via di una comunicazione propositiva e pacifica.
Una telefonata con Zelensky: In un parallelo significativo, mentre si concludeva l’udienza, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di aver avuto una conversazione con il Papa, ringraziandolo per le sue parole sulla necessità di una “pace giusta e duratura”. Zelensky ha anche menzionato il grave problema dei migliaia di bambini ucraini rapiti dalla Russia, chiedendo assistenza al Vaticano per il loro ritorno.
“L’Ucraina vuole porre fine a questa guerra”, ha dichiarato il presidente, segnalando la sua determinazione a cercare una soluzione pacifica. Ha fatto quindi un appello affinché il Papa consideri di visitare l’Ucraina: “Una visita del genere porterebbe vera speranza a tutti i credenti e al nostro popolo”.
L’intervento del Papa, insieme alla risposta di Zelensky, segna un momento significativo nella ricerca di pace e giustizia in un contesto di conflitto sempre più complesso. La chiamata a disarmare le parole rappresenta non solo un invito alla riflessione, ma una strategia per costruire un futuro migliore attraverso la comunicazione.