
Il Qatar regala un Jumbo a Trump: contorni legali e conflitti di interesse
ROMA – Donald Trump sta per ricevere un omaggio alquanto sfarzoso: un Boeing 747-8 dal valore di 400 milioni di dollari, “gentilmente” donato dalla famiglia reale del Qatar. Questo veicolo aereo, destinato inizialmente a diventare il nuovo Air Force One, si trasformerà anche in un lussuoso salotto privato nella biblioteca presidenziale dell’ex presidente.
Il dono in questione verrà presentato ufficialmente agli Stati Uniti come parte di un’iniziativa per aggiornare la flotta governativa. Tuttavia, emergono dubbi significativi sulla legalità di un simile atto. Il deputato Jamie Raskin, del Maryland, ha sollevato critiche forti, affermando che “La Costituzione è chiarissima: nessun regalo ‘di alcun genere’ da uno Stato straniero senza il permesso del Congresso.”
Trump ha confermato la vicenda sui social, utilizzando il suo consueto stile enfatico: “UN REGALO GRATUITO E TRASPARENTE.” Chi osa sollevare obiezioni? Secondo l’ex presidente, si tratta dei “Perdenti di livello mondiale”, un chiaro riferimento ai Democratici, che non vedono di buon occhio questa donazione. Gli avvocati della Casa Bianca, da parte loro, sostengono che ogni operazione rientri nella legalità.
A rendere la situazione ancora più complessa è la tempistica del “dono”. Coincide infatti con i recenti affari immobiliari di Trump in Qatar, suscitando interrogativi su possibili conflitti di interesse. “Impossibile distinguere tra ciò che è fatto per l’America e ciò che è fatto per la Trump Organization,” ha dichiarato Jordan Libowitz di CREW, riassumendo la precarietà della situazione.
Il jet qatariota è già pronto, parcheggiato e in attesa. Tuttavia, le reazioni istituzionali sono variabili: il Pentagono ha espresso un tiepido “ni”, mentre gli avvocati rimangono cauti, affermando “forse”. I contratti non sono ancora firmati, ma le intenzioni sembrano chiare. Sebbene possa richiedere anni per ottimizzare l’aereo come Air Force One, Trump dimostra di seguire una strategia collaudata: il gioco dell’asticella che si sposta continua a essere un elemento distintivo della sua condotta.
Con il futuro del Jumbo ancora incerto, la questione solleva interrogativi non solo infami, ma etici, sul rapporto tra politica e interessi privati. La storia di questo “dono” è destinata a svilupparsi, e le conseguenze potrebbero avere ripercussioni ben oltre le prassi politiche standard.