Aggressione all’Hotel Berna | La verità sul killer che ha ingannato tutti!

Aggressione all’Hotel Berna: Indagini in Corso e Polemiche Sui Permessi di Lavoro

MILANO – Un attacco brutale davanti all’Hotel Berna ha scosso la tranquilla zona della Stazione Centrale. Emanuele De Maria, 35 anni, ha aggredito il suo collega Hani Fouad Abdelghaffar Nasra, colpendolo ripetutamente con un coltello al collo. L’aggressione, avvenuta intorno alle 6.15 del 10 maggio, è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza dell’hotel e ha mostrato scene strazianti.

Fortunatamente, Nasra è riuscito a difendersi, infliggendo un pugno a De Maria e scappando all’interno dell’hotel. Un tentativo che gli ha salvato la vita, ma il collega egiziano ha subito almeno cinque coltellate, tutte all’altezza del collo, e ora si trova ricoverato all’ospedale Niguarda, dove è stato operato d’urgenza. Le sue condizioni sono stabili e ormai è fuori pericolo.

Ma l’episodio non si ferma qui. Poche ore prima dell’aggressione, De Maria aveva già commesso un omicidio: la vittima, Chamila Wijesuriya, è stata uccisa al Parco Nord in un momento di follia perché aveva deciso di chiudere la loro relazione. De Maria, in preda a una spirale di gelosia, ha rivolto la sua ira anche contro Nasra, considerato il responsabile della rottura.

Polemiche sui Permessi di Lavoro

Dopo la violenza, è emersa una questione controversa: come è stato possibile che De Maria, un detenuto con un passato criminale, abbia ottenuto un permesso di lavoro? Era infatti in carcere per l’omicidio di una 23enne tunisina e stava scontando una pena di 14 anni, ma aveva ricevuto un permesso che gli ha consentito di lavorare come receptionist all’Hotel Berna.

Il governo ha annunciato che verranno condotte indagini approfondite. Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, ha dichiarato: "Cercheremo di capire come sia potuto accadere che venisse giudicato, evidentemente, non pericoloso socialmente." Queste affermazioni hanno riacceso il dibattito sulla gestione del sistema penitenziario e sulla sicurezza pubblica.

Indagini in Corso

Le autorità competenti hanno aperto un’inchiesta su quanto accaduto. Il pubblico ministero di Milano, Francesco De Tommasi, ha chiarito che “De Maria aveva pianificato di uccidere”. Verranno eseguite autopsie e accertamenti tossicologici sul corpo del killer per esplorare eventuali sostanze che potrebbero aver influenzato il suo comportamento. Inoltre, stanno ricostruendo i suoi movimenti nelle 48 ore precedenti al suicidio, avvenuto poco dopo l’aggressione, quando De Maria si è gettato dalle guglie del Duomo di Milano.

Conclusioni

Questa tragedia ha sollevato interrogativi sull’efficacia delle misure di sicurezza e sul rispetto della legge da parte delle istituzioni. Il governo è chiamato a rispondere e garantire che simili episodi non si ripetano, tutelando la sicurezza dei cittadini e delle persone coinvolte nel sistema penale. Una situazione che richiederà attenzione e riflessione da parte di tutti.