Trump e il gotha dei CEO a Riad | È solo un viaggio d’affari o c’è di più?

La sfilata di CEO con Trump a Riad: una caccia al tesoro arabo

ROMA – In una cornice che ricorda più una commedia degli equivoci che un evento diplomatico, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha guidato una vera e propria sfilata di CEO americani a Riad, capitale dell’Arabia Saudita. Non si è trattato semplicemente di un viaggio ufficiale, ma di un’operazione alla caccia di nuove opportunità di investimento in un mercato che potrebbe valere fino a mille miliardi di dollari, secondo stime del New York Times.

La delegazione che ha accompagnato Trump include nomi di spicco nel panorama economico e tecnologico statunitense. Figure come Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, Stephen A. Schwarzman, leader del Blackstone Group, e Larry Fink, a capo di BlackRock, hanno partecipato al pranzo con i reali sauditi. Questa sinergia tra il governo e il mondo imprenditoriale solleva interrogativi sulla vera natura di queste spedizioni, spesso mascherate da eventi diplomatici.

La presenza del gotha dirigenziale delle aziende più influenti degli Stati Uniti è un indicativo potente delle ambizioni economiche in gioco. CEO come Andy Jassy di Amazon, Sam Altman di OpenAI e Jensen Huang di Nvidia si sono uniti a Trump in questo tentativo di espandere le operazioni commerciali nel ricco mercato saudita. Il messaggio è chiaro: il futuro delle relazioni tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita potrebbe essere determinato da un investimento massiccio anziché da accordi diplomatici tradizionali.

Durante questo evento, che ha visto anche la partecipazione di altri nomi noti come Kathy Warden di Northrop Grumman e James Quincey di Coca-Cola, le tensioni geopolitiche e gli accordi di pace sono passati in secondo piano. Si è creata una scenografia in cui affari e politica si intrecciano, con i leader aziendali che sembrano recitare in un’opera che li vede protagonisti di una "caccia al tesoro".

L’evento di Riad, quindi, non è solo una mera opportunità economica, ma riflette la complessità e la dinamica odierna delle relazioni internazionali. Una quarta parete di un dramma in continua evoluzione, dove gli affari e la diplomazia si mescolano, portando a interrogarsi su quale sia realmente il fine di tali missioni verso un mercato che promette profitti stratosferici.

Mentre il mondo osserva, resta da vedere quali accordi e opportunità nasceranno da questa sfilata di potere e denaro, e se realmente portereanno a una nuova era di cooperazione tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita o se rimarranno solo una tournée di facciata.