Bandiera della Palestina rimossa prima del Giro d’Italia | Censura o legittimo ordine di pubblica sicurezza?

Settimana di polemiche a Putignano: la bandiera della Palestina rimossa dalla Polizia

ROMA – Un gesto di espressione, o una violazione della libertĂ ? Questo è il dibattito che infiamma le polemiche dopo che Greta e Sofia Mirizzi, giovani residenti di Putignano, in provincia di Bari, hanno trovato la Polizia alla loro porta. Le ragazze avevano esposto una bandiera della Palestina sul balcone di casa, quando, poco prima del passaggio del Giro d’Italia, gli agenti hanno chiesto loro di rimuoverla, affermando che la bandiera avrebbe potuto essere inquadrata dalle telecamere nazionali.

“Non stavamo disturbando nessuno e non stiamo violando alcuna legge; stiamo esercitando un diritto di espressione in uno spazio privato”, hanno denunciato Greta e Sofia attraverso i loro profili social. Questo gesto sembrava innocuo, ma ha sollevato un’ondata di proteste e solidarietà.

Reazioni istituzionali immediate

La questione ha subito attirato l’attenzione di figure politiche locali, con il presidente della Regione Puglia, Emanuele Emiliano, che ha appoggiato le ragazze definendo la richiesta degli agenti come “una pretesa illegittima e sbagliata”. La discussione è proseguita con l’intervento di Elisabetta Piccolotti, deputata di Avs, che ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare. La Piccolotti ha messo in guardia sulla svolta autoritaria che si starebbe verificando nel paese, ricordando precedenti simili di repressione della libertĂ  di espressione.

Fratoianni: “ una vicenda inaudita”

Il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha paragonato la rimozione della bandiera a un attacco diretto alla libertà di espressione, dichiarando: “Siamo oltre ogni limite”. Ha invitato i cittadini a esporre bandiere palestinesi come segno di solidarietà verso un popolo martoriato.

“Non siamo disposti al silenzio, siamo in protesta contro l’indifferenza nei confronti della crisi umanitaria in corso a Gaza”, ha sottolineato Fratoianni, esortando a una manifestazione pacifica.

Il Movimento 5 Stelle si schiera

Le reazioni non si sono fermate qui: anche i rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno espresso preoccupazione per l’episodio, sottolineando che, se confermato, il fatto sarebbe indice di una censura arbitra che solleverebbe interrogativi inquietanti sullo stato della libertà nel paese.

“Da quando esporre una bandiera che rappresenta un popolo è diventato un problema di ordine pubblico?”, hanno interrogato con forza gli esponenti del M5S, richiamando l’attenzione su quanto accaduto come una grave violazione delle libertà civili.

Giovani Democratici: "Censura grave"

Anche i Giovani Democratici di Puglia hanno denunciato l’accaduto, definendo la rimozione della bandiera come “un atto di censura gravissimo”. Hanno richiesto chiarezza su quanto accaduto e hanno espresso solidarietà verso le ragazze, promettendo di continuare a esporre la bandiera fino a quando non cesseranno le violenze in Palestina.

Conclusione

La vicenda delle Mirizzi non solo ha acceso il dibattito su libertĂ  di espressione e diritti civili in Italia, ma ha anche messo sotto i riflettori la fragilitĂ  delle conquiste democratiche. Ogni bandiera esposta rappresenta non solo un simbolo, ma anche una richiesta di giustizia e attenzione verso le cause umanitarie. SarĂ  interessante seguire come si evolverĂ  questa situazione e se porterĂ  a un maggiore dibattito e riflessione nelle istituzioni italiane.