Due uomini arrestati per omicidio a Palermo | La verità dietro un cadavere semicarbonizzato sconvolge la comunità!

Due fermi per omicidio e distruzione di cadavere a Palermo

Nelle prime ore del 10 maggio, la Polizia di Stato di Palermo ha eseguito due fermi di indiziato di delitto nei confronti di due uomini, di 34 e 47 anni, ritenuti responsabili di un omicidio e della conseguente distruzione di cadavere. Le indagini sono scattate dopo che il corpo di un uomo di 72 anni è stato ritrovato semicarbonizzato nelle campagne di Alcamo, in provincia di Trapani.

La vicenda ha avuto inizio il 8 maggio, quando il figlio della vittima ha sporto denuncia di scomparsa, segnalando che la vettura del padre era stata coinvolta in un incidente stradale. Come emerso, uno degli occupanti del veicolo si era dato alla fuga, attivando le indagini da parte della Squadra Mobile di Palermo e del Commissariato di P.S. “Partinico”, in collaborazione con i Commissariati di Trapani e Alcamo. La Procura della Repubblica di Palermo ha coordinato le operazioni, facilitando l’individuazione dei sospetti.

Dopo un’attenta analisi dei contatti della vittima e un’accurata investigazione sul territorio, gli inquirenti hanno identificato il 34enne, abituale conoscente del defunto, che si nascondeva in Calabria, adottando misure precauzionali come spegnere il cellulare e tagliare la barba. Il 47enne, invece, era stato identificato come l’occupante del veicolo incidentato, ma era risultato evasivo riguardo la sua identità.

L’elemento chiave delle indagini è stato il rinvenimento di abiti con segni di bruciatura indossati dal 47enne al momento del suo incontro con le forze dell’ordine. Grazie a ulteriori accertamenti, il 34enne ha fatto ritorno nel Comune di Partinico, conducendo gli inquirenti in una zona della campagna alcamese dove il corpo della vittima era stato abbandonato e incendiato. Le ricerche hanno coinvolto anche lo screening satellitare dell’autovettura del 72enne, determinante per la risoluzione del caso.

Il grave quadro indiziario ha portato all’arresto degli indagati, che sono stati portati nella casa circondariale “Lo Russo” di Palermo in attesa del giudizio di convalida. Il G.I.P. presso il Tribunale di Palermo ha convalidato il fermo, imponendo la custodia cautelare in carcere per entrambi. È importante sottolineare che la responsabilità penale dovrà essere valutata solo attraverso eventuali sentenze definitive, rispettando il principio di presunzione di innocenza.

La comunità locale è scossa da questo crimine efferato, che rimanda a questioni più ampie sulla sicurezza e sul rispetto della vita. Le indagini sono ancora in corso e la Polizia sta raccogliendo ulteriori elementi per chiarire tutti i dettagli di questa drammatica vicenda.