
Gaza: Evacuazione Totale nell’Area Rossa a Khan Younis
IL CAIRO (EGITTO) – L’esercito israeliano ha ordinato un’“evacuazione totale” nell’area rossa di Khan Younis, la seconda città per popolazione della Striscia di Gaza. Questa drammatica decisione è stata confermata a mezzi di informazione locali da un residente della zona, che descrive una situazione “gravissima”.
Con l’operazione “Carri di Gedeone”, l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha intensificato le sue operazioni militari, colpendo oltre 130 obiettivi in sole poche ore. Secondo fonti di Al Jazeera, sono stati registrati almeno 30 bombardamenti in un’ora, con un bilancio attuale di 32 vittime dall’alba.
Il ruolo di Ahmed Sarhan, leader delle Brigate Al-Nasser, è stato centrale in queste operazioni. L’IDF ha rivendicato la sua uccisione durante un’“operazione speciale” con l’obiettivo di catturarlo, sostenendo che l’uccisione sia stata necessaria.
Le condizioni umanitarie sono critiche. “Khan Younis è stata dichiarata ‘zona di combattimento pericolosa’”, riporta un residente, descrivendo come migliaia di persone, ora senza un tetto, siano costrette a dormire per strada in assenza di cibo. La situazione si aggrava ulteriormente dopo i bombardamenti del giorno precedente, che hanno colpito il campo profughi di Al-Mawasi, causando tragiche perdite umane, tra cui bambini.
In un ulteriore episodio, un agente speciale israeliano si è infiltrato travestito da donna per arrestare un obiettivo, ma lo ha ucciso, intensificando le tensioni già elevate. Una fonte anonima ha riferito che l’agente ha portato via la moglie e il figlio dell’individuo in una destinazione sconosciuta, rendendo difficile una verifica indipendente delle informazioni.
L’operazione “Carri di Gedeone” ha portato a un bombardamento massiccio con oltre 160 attacchi contro presunti obiettivi terroristi, compresi centri di comando e postazioni di missili controcarro. La comunità internazionale continua a osservare con preoccupazione l’escalation del conflitto, mentre gli appelli umanitari si fanno sempre più urgenti in una regione lacerata da anni di violenza.
In questo contesto di crescente instabilità, la popolazione di Khan Younis si trova a fronteggiare non solo gli attacchi militari, ma anche una crisi umanitaria senza precedenti. Il futuro della regione rimane incerto, mentre le vittime continuano a salire in un conflitto che sembra non avere fine.