Famiglie sempre più micro e alternative | La crisi non coinvolge solo le coppie con figli!

La famiglia italiana: un quadro in evoluzione

ROMA – Le famiglie italiane stanno vivendo una trasformazione radicale. Secondo il Rapporto annuale 2025 dell’Istat, pubblicato oggi, il modello tradizionale di famiglia ‘made in Italy’ è ormai in fase di estinzione, dando spazio a configurazioni sempre più "micro" e "alternative".

Cresce la solitudine e le nuove forme familiari

Il Rapporto evidenzia che nel biennio 2023-2024, il 36,2% delle famiglie italiane è composto da una sola persona, mentre le coppie con figli scendono al 28,2%. Questo cambiamento è alimentato da vari fattori, tra cui l’instabilità coniugale, la bassa fecondità e il rinvio della genitorialità. Da notare che quasi il 40% delle persone di almeno 75 anni vive da sola, con una prevalenza di donne.

Le nuove forme familiari, come le famiglie ricostituite e le coppie non coniugate, costituiscono oggi il 41,1% delle famiglie totali, segnando un significativo cambiamento nella geografia sociale del Paese. Inoltre, il 63,3% dei giovani tra 18 e 34 anni vive ancora con i genitori, un fenomeno accentuato dalla crisi economica e dalla pandemia, che ha reso difficile il raggiungimento dell’autonomia economica.

Rischio di povertà crescente

Un aspetto allarmante emerso nel rapporto è il crescento rischio di povertà, specialmente tra le famiglie giovani con minori. Nel 2023, il 22,8% della popolazione italiana viveva in condizione di povertà o esclusione sociale. Anche se questo dato mostra una lieve diminuzione rispetto al passato (rispetto al 28,4% nel 2015), il problema permane grave.

Nel 2024, oltre un quinto della popolazione è a rischio di povertà, con l’incidenza più alta nel Mezzogiorno (39,8%). Le famiglie con bambini minori sono le più vulnerabili, con un’incidenza di povertà assoluta che raggiunge il 12,4%.

Matrimonio in declino, unioni alternative in crescita

Dal punto di vista delle unioni, l’analisi dell’Istat rileva una drastica diminuzione dei matrimoni negli ultimi quarant’anni. Nel 2023, sono stati celebrati appena 184.000 matrimoni, con un significativo passaggio a riti civili. Questo numero rappresenta un declino radicale rispetto ai 418.000 matrimoni del 1973.

Parallelamente, le unioni libere e le famiglie ricostituite stanno guadagnando terreno, rappresentando quasi una famiglia su dieci. Inoltre, le separazioni e i divorzi continuano a crescere, con un significativo aumento dell’età media al momento della separazione.

Conclusioni

In sintesi, il Rapporto annuale dell’Istat mette in luce una società in profonda evoluzione, caratterizzata da famiglie sempre più piccole e povere, lontane dal modello tradizionale. La solitudine, il cambiamento delle dinamiche familiari e l’aumento del rischio di povertà richiedono un’attenta riflessione da parte delle istituzioni, affinché si adoperino per promuovere politiche sociali adeguate a queste nuove realtà.