
Papa Leone XIV lancia un accorato appello per Gaza durante la sua prima udienza generale
ROMA – Nella sua prima udienza generale tenutasi in Piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha sollevato un tema di grande attualità e preoccupazione, denunciando la crescente crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. “È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella striscia di Gaza,” ha affermato il Pontefice, ponendo l’accento sul costo umano del conflitto.
Il Papa ha esortato la comunità internazionale a “consentire un ingresso dignitoso agli aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità,” sottolineando che “il prezzo straziante” di questa crisi è pagato dai più vulnerabili: bambini, anziani e persone malate.
“Seminiamo la speranza”
Al centro del suo messaggio c’era anche l’invito a seminare pace e speranza in un mondo colpito dall’odio. “In un mondo diviso e ferito dall’odio e dalla guerra, siamo chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace,” ha dichiarato il Papa durante i saluti ai pellegrini di lingua tedesca. Questa citazione mette in evidenza la missione di unità e pace che il Papa desidera trasmettere ai fedeli.
L’illustrazione della parabola del seminatore
Durante la catechesi, Leone XIV ha esplorato la parabola del seminatore, utilizzando l’immagine per riflettere sulla vita di Gesù. “Gesù è la parola, è il seme,” ha spiegato, aggiungendo che “il seme, per portare frutto, deve morire.” Questa metafora suggerisce che l’amore e il sacrificio sono essenziali per la trasformazione della vita.
In un momento di connessione tra arte e spiritualità, Papa Leone XIV ha citato il famoso dipinto di Van Gogh, “Il seminatore al tramonto.” “Quell’immagine del seminatore sotto il sole cocente mi parla anche della fatica del contadino,” ha osservato. La bellezza del quadretto trasmette un messaggio di speranza, poiché “in un modo o nell’altro, il seme ha portato frutto.”
Dio al centro della narrazione
Nel suo commento, il Papa ha rilevato che al centro dell’opera non c’è il seminatore ma il sole, simbolo di Dio, “che scalda le zolle della terra e fa maturare il seme.” Questa riflessione porta a una domanda cruciale per i fedeli: “In quale situazione della vita oggi la parola di Dio ci sta raggiungendo?”
Concludendo il suo intervento, Leone XIV ha esortato i presenti a “chiedere al Signore la grazia di accogliere sempre questo seme che è la sua parola,” invitando a trasformare i cuori in terreni fecondi per la semina di pace e carità.
Il messaggio del Papa serve dunque da richiamo sia alla riflessione personale che all’azione collettiva, incoraggiando la comunità a rispondere all’appello per Gaza e a lavorare per un mondo migliore.