33 anni dopo Capaci: la mafia colpita, ma la battaglia continua!

Capaci, 33 anni dopo: il ricordo si fa voce di una lotta senza tregua

ROMA – Il 23 maggio 2025 segna il 33° anniversario della strage di Capaci, un evento che ha scosso l’Italia e che continua a echeggiare profondamente nella memoria collettiva del Paese. In questa ricorrenza, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rinnovato l’impegno nella lotta contro la mafia, definendo l’attentato una “ferita tra le più profonde della nostra storia repubblicana.” Il suo messaggio è chiaro: il ricordo delle vittime deve essere un faro che guida la società verso una giustizia duratura.

In un’intervento toccante, il Presidente ha omaggiato le vittime della strage, citando non solo Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, ma anche i membri della scorta e gli altri servitori dello Stato barbaramente uccisi. A loro, ha dichiarato, va “il primo pensiero, commosso oggi come allora.” Questo sacrificio, ha aggiunto, non deve mai essere dimenticato, poiché tanti hanno dato la vita per difendere i valori di legalità e giustizia.

“Quei tragici eventi generarono una riscossa della società e delle istituzioni,” ha proseguito Mattarella, evidenziando come l’azione stragista abbia rivelato la minaccia alla libertà di ogni cittadino. Nonostante i colpi inflitti alla mafia, il Presidente ha avvertito della necessità di dare “continuità” all’impegno di sradicamento, sottolineando l’importanza di cogliere le trasformazioni della criminalità organizzata e i nuovi pericoli che essa rappresenta, spesso camuffati da legami con attività economiche e finanziarie.

In questa giornata, diventata simbolo della lotta contro la mafia, Mattarella ha ribadito l’importanza della vigilanza continua e del coinvolgimento delle nuove generazioni. “Occorre tenere sempre alta la vigilanza,” ha affermato, “coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali.”

A sostegno di questo messaggio, la premier Giorgia Meloni ha rincarato la dose di determinazione condividendo un tweet. Ha ricordato l’importanza di non dimenticare le vittime della mafia e ha sottolineato che il Governo sarà sempre “in prima linea nella lotta contro ogni forma di criminalità. Senza tregua, senza compromessi.”

In conclusione, il 23 maggio non è solo una data da ricordare, ma un richiamo alla continua lotta per la legalità e un’occasione per riflettere su quanto sia essenziale rimanere uniti nella battaglia contro la mafia. La memoria di Falcone e Borsellino deve continuare a ispirarci, trasformando il dolore in azione e l’indifferenza in impegno civico.