
La Difesa Sbalorditiva dell’Avvocato Lovati sul Caso Sempio
BOLOGNA – Negli ultimi giorni, Massimo Lovati, avvocato di 73 anni originario di Vigevano, ha riacceso l’attenzione sul controverso delitto di Garlasco, avvenuto nel 2007. Le sue parole hanno destato scalpore, specialmente per quanto riguarda il suo cliente, Andrea Sempio, nuovamente indagato per la terza volta in diciotto anni.
Lovati continua a ribadire l’innocenza di Sempio, descritto come “un comunista e un disadattato”, sottolineando che il suo assistito è “provato ma sereno, come tutti gli innocenti”. Questo ultimo commento è seguito da una dichiarazione che ha lasciato molti senza parole: “Io invece sono stanco. E preoccupato.” Lovati ha intenzione di contestare le consulenze di parte e presentare le proprie, messo in chiaro che "la decisione finale spetterà al giudice."
La Pista del Sicario: Rivelazioni Sconvolgenti
Rientrando su una questione che tiene banco da tempo, l’avvocato ha evocato nuovamente la figura del sicario, suggerendo che Chiara Poggi potrebbe essere stata uccisa da un professionista assoldato per mettere a tacere segreti scomodi. “I sicari sono abilissimi. Entrano dovunque. Non li scopriamo mai”, ha dichiarato Lovati. Secondo lui, Chiara sarebbe stata eliminata per “aver scoperto qualcosa che non doveva sapere.”
Riti Satanici: Una Teoria Controversiale
Le affermazioni di Lovati si spingono oltre, includendo una suggestiva menzione all’abbazia di Bozzola, luogo di presunti esorcismi e fatti di pedofilia. “Avvenivano anche prima… lo sanno tutti,” ha affermato senza esitazione. Quando gli è stato chiesto come mai collegasse Chiara Poggi a questi eventi, l’avvocato ha risposto enigmaticamente: “È una teoria che nasce dalla mia conoscenza del territorio, non posso dimostrarla.” Lovati si è addirittura spinto a dire che la Chiesa potrebbe essere coinvolta nel omicidio di Chiara, richiamando alla memoria casi passati come quello di Emanuela Orlandi, tutto sotto forma di “un sogno.”
Minacce nei Confronti di Stasi
In un’altra rivelazione, Lovati ha ipotizzato che Alberto Stasi, acquattato nel manto di questo intricato caso, sia stato a sua volta minacciato dal sicario. “Ha detto un sacco di bugie sulla scoperta del corpo,” ha affermato, insinuando che Stasi avesse ricevuto pressioni per rivelare dove fosse stato trovato il corpo di Chiara Poggi. “Quando dici così tante bugie, vuol dire solo che ti hanno imbeccato,” ha concluso Lovati, lasciando intravedere un mosaico di minacce e omertà.
Le parole di Massimo Lovati hanno risvegliato un interesse tangibile in merito a un caso che continua a sollevare interrogativi. In un contesto dove la verità è ancora avvolta nel mistero, le sue affermazioni pose nuove ombre su una vicenda che rimane carica di tensione e complessità.