
Nordio su Garlasco: “Condanna Stasi senza un nuovo processo è irragionevole”
BOLOGNA – Il caso di Alberto Stasi, legato all’omicidio di Garlasco, torna a far parlare di sé, e questa volta a prendere posizione è il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Durante la trasmissione "Zona Bianca" su Retequattro, Nordio ha definito “irragionevole” la condanna di Stasi, emessa in appello con una pena di 16 anni per omicidio volontario, dopo ben due assoluzioni.
Il ministro ha sottolineato l’assurdità di una condanna che arriva “dopo una o due sentenze di assoluzione”, senza che si sia proceduto a rifare completamente il processo. Per Nordio, questa situazione pone interrogativi sulle dinamiche giuridiche italiane e evidenzia la necessità di rivedere le procedure di giustizia.
Un Attacco alle Leggi Imperfette
Nordio non ha risparmiato critiche nemmeno al sistema legale in sé. Ha affermato che ci sono “leggi imperfette” che consentono a un processo di protrarsi all’infinito, rendendo difficile per i cittadini avere fiducia nella giustizia. “Quando bisognerebbe avere il coraggio di chiuderli, invece i processi si allungano”, ha aggiunto, assumendo una posizione chiara contro la burocrazia giuridica.
I Magistrati Sotto Accusa?
Riguardo ai magistrati che hanno preso parte alla condanna di Stasi, Nordio ha escluso la possibilità di un intervento su di loro. Ha dichiarato che la responsabilità dei magistrati può sorgere solamente in caso di evidente ignoranza della legge o delle evidenze del caso. Ha rimarcato l’importanza di un sistema che preveda un doppio o addirittura un triplo grado di giurisdizione, proprio per tutelare il diritto all’errore.
La Fiducia dei Cittadini nella Giustizia
La questione di fondo resta quella della fiducia dei cittadini nella giustizia. Parlando della percezione pubblica, Nordio ha affermato che “l’opinione del cittadino nei confronti della giustizia è abbastanza negativa” e ha aggiunto che la colpa di questo stato di cose “è più delle leggi che dei magistrati”. Un invito, dunque, a una riflessione profonda su come il sistema giuridico possa evolvere per rispondere alle esigenze di giustizia e verità.
Con queste dichiarazioni, il ministro Nordio solleva un dibattito importante sull’efficienza del sistema giudiziario italiano e sulla necessità di garantire processi equi e rapidi. La questione di Garlasco, che ha già suscitato molte polemiche nel passato, continua a essere un faro su cui riflettere per comprendere le sfide della giustizia nel nostro Paese.